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“Natale a tutti i costi”, un film di Giovanni Bognetti con la coppia De Sica-Finocchiaro

Dal 19 dicembre, su Netflix, la nuova commedia natalizia di De Sica tutta all’italiana, senza troppe volgarità e attenta al politicamente corretto.

“Natale a tutti i costi”, un film di Giovanni Bognetti con la coppia De Sica-Finocchiaro
In foto un frame del trailer di "Natale a tutti i costi"
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10 Gennaio 2023 - 16.23


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di Giulia Bientinesi

Dopo il successo di Amici come prima, uscito nel 2018 con Massimo Boldi, De Sica torna a farci ridere a fianco di Angela Finocchiaro, con una commedia natalizia diretta da Giovanni Bognetti. Si chiama Natale a tutti i costi e uscirà dal 19 dicembre su Netflix.

Il film, prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai per Colorado Film, in associazione con Sony Pictures International Productions e in collaborazione con RTI, è il remake della commedia francese Mes Très chers enfants, diretto da Alexandra Leclère.

Non ci sarà, però, da aspettarsi il classico cinepanettone, assai rischioso per i tempi che corrono. Come infatti ha dichiarato lo stesso De Sica: “Bisogna stare attenti al politicamente corretto” anche se – continua – “si ride con il demonio e non con San Francesco”. A riportare l’intervista tenuta dall’attore in esclusiva è Francesco Gallo, giornalista di Ansa, presente all’ incontro stampa per la promozione della pellicola.

L’attore dei cinepanettoni ha, inoltre, aggiunto che se oggi dovesse realizzare un prodotto come quelli di Aurelio De Laurentiis, molto probabilmente finirebbe dritto in carcere. Tuttavia, nonostante il lontano ricordo, non vi rinuncerebbe: “Non me li hanno più offerti, se no li farei. Ho ricevuto ultimamente 1700 messaggi di persone che mi chiedevano di tornare a farli, ma a settant’anni compiuti non puoi più fare Un americano a Roma, anche se sei Alberto Sordi”. Eppure – continua – “è una formula che può ancora funzionare”.

Sarà una commedia, dunque, senza troppe volgarità e che ironizza sul rapporto genitori-figli, i quali stanchi di passare il Natale insieme ai genitori, decidono di sfuggire ai tradizionali pranzi con i parenti. Così il padre Carlo (interpretato da De Sica) e la madre Anna (Angela Finocchiaro) inventano di aver ereditato una grossa somma di denaro, sperando che questo possa convincere i loro figli, Alessandra (Dharma Mangia Woods) ed Emilio (Claudio Colica), a trascorrere le festività insieme.

Scherzando, invece, sulla propria famiglia e i figli, De Sica rivela: “Quando sono andati via è stata una liberazione”. Lo stesso vale per Angela Finocchiaro che, pur ammettendo di essere appiccicosa con loro, afferma: “poi sono stata sempre io a spingerli via. Ultimamente ho scoperto che va bene così: se so che stanno bene, sto bene anche io”.

Le risate certamente non mancheranno, ma grande è stata l’attenzione al politicamente corretto. Eppure, come ricorda lo stesso attore: “il comico è cattivo, spietato, pronto a scherzare sulla vecchietta caduta a terra”.

La commedia, infatti, pur volendo adattarsi alle esigenze dei grandi e piccoli di casa, ha fatto storcere la bocca a molti, che hanno comunque voluto dire la loro… ad ogni costo!

In particolare, a rendere pubblico il proprio dispiacere è stato il presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio, insieme al Consorzio di Tutela vini d’Abruzzo, offesi dalla battuta “‘Na merda” pronunciata da De Sica alla vista della solita bottiglia di Natale regalatagli dal figlio.

Come chiarito però all’inizio dell’ incontro stampa, la battuta non voleva essere un dichiarato insulto all’Abruzzo e ai suoi vini, anzi: “Vado spesso in Abruzzo per spettacoli e il loro vino mi piace”, dichiara l’attore, spiegando che recita quella battuta per dar voce a tutti quei padri che, come ogni anno, ricevono il solito regalo consapevoli, magari, di vedere i loro figli a cena più per soldi che per affetto.

“Dico la frase per loro e non per la qualità del vino: viva l’Abruzzo!”, ha concluso De Sica. 

Non ci resta allora che aspettare il 19 dicembre per godere comodamente, dai divani di casa, del nuovo contributo dell’attore per i piccoli schermi. Magari, lasciandoci accompagnare fino a Pasqua, questa volta, dato che si parla già di un sequel o, addirittura, di una serie.

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