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Laura Regardi: l' Italia in crisi è stanca, forse troppo

Di fronte ad un evento dalle conseguenze imponderabili, il nostro giornale sceglie di far esprimere chi di solito riporta il pensiero degli altri. I nostri studenti-redattori

Laura Regardi: l' Italia in crisi è stanca, forse troppo
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22 Luglio 2022 - 09.33


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di Laura Regardi

Se stabilità, ordine, serenità sono le parole che descrivono una situazione di calma e prosperità per un paese, instabilità, disordine e inquietudine dovrebbero essere quelle che raccontano un paese in crisi.

L’Italia è un paese in crisi, di nuovo. Eppure, l’unica parola che userei per descrivere la situazione corrente è “stanca”. È un’Italia stanca, la nostra, imbrigliata nella rete di un caldo soffocante che si struscia sui suoi confini.

È un’Italia lenta, pigra, i cui ministri si dilettano a tirarsi a vicenda la palla della fiducia in una partita che va avanti da troppo, troppo, tempo. Nel cercare di navigare nel mare delle notizie che hanno, giustamente, tentato di coprire l’ultima crisi di governo, mi sono ritrovata io stessa a sonnecchiare tra un articolo di Repubblica ed Il Post, uno del Corriere e della Nazione: “Draghi si dimette”, “Ipotesi su cosa accadrà: si va verso il voto anticipato “, “Crisi di governo: tutto ciò che c’è da sapere in diretta” e così via.  Perfino nelle strade di Siena, la città in cui vivo e in cui studio, ho scoperto negozietti e ristoranti con la televisione accesa e fissa su canali di informazione o di intrattenimento, o entrambi, che trattavano di un solo argomento: la crisi.

Al mio pizzaiolo di fiducia in Via delle Terme ho anche chiesto “Ma tu ci stai capendo qualcosa di questa crisi?”. Lui mi ha guardato, ha scosso la fronte sudata e ha sputacchiato “Troppo caldo, troppo caldo “. Ecco. È forse è in quel “troppo” che vanno ricercate le cause della crisi? Troppa arroganza di Conte? Troppo risentimento di Draghi? Troppi mandati per Mattarella? Forse. Ma ho l’impressione che trovare le cause della crisi, adesso, non si rivelerebbe un’operazione molto soddisfacente. Ci siamo abituati, da cittadini, lavoratori, studenti, ad assorbire passivamente quasi ogni cosa: pandemia, guerra, crisi economica, crisi di governo.  Ci siamo rannicchiati sui noi stessi, cercando di capire, di avere conferme, smentite, speranze. Ma siamo stanchi. Io sono stanca. E fa caldo, troppo caldo.

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