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Agostino Forgione: abbiamo assistito a un epilogo inevitabile

Di fronte ad un evento dalle conseguenze imponderabili, il nostro giornale sceglie di far esprimere chi di solito riporta il pensiero degli altri. I nostri studenti-redattori

Agostino Forgione: abbiamo assistito a un epilogo inevitabile
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21 Luglio 2022 - 18.47


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di Agostino Forgione

Commentare sull’attuale crisi di governo e sulle dimissioni di Draghi è sicuramente un’occasione più che ghiotta per tuttologi, opinionisti e affini. Purtroppo, però, non si può dire lo stesso per qualcuno che voglia farlo con consapevole lucidità e precisione. Quanto mi sento di poter esprimere in merito è che, di fatto, Draghi abbia mantenuto una condotta pressoché coerente durante tutti i suoi diciassette mesi di mandato. Che si trattasse di un governo di unità nazionale e che lui abbia accettato il suo incarico solo a condizione di poter contare su una solida maggioranza l’ha pur sempre ribadito. E, di fatto, sebbene sia stato accusato fin dal principio che la sua tecnocrazia cozzasse con le dinamiche politiche più intime, sono indubbi gli obiettivi che sia riuscito a centrare: basti pensare al completo raggiungimento degli obiettivi del Recovery Plan nel primo semestre del 2022, sbloccando per intero la prima tranche di finanziamenti. 

Nonostante ciò, credo abbiamo assistito a un epilogo inevitabile. Nel discorso al Senato di ieri Draghi ha rifiutato ogni tipo di negoziazione coi principali movimenti populisti, negando ad esempio di essere intenzionato a trattare sia sui temi più cari alla Lega, come flat tax e pace fiscale, sia su quelli più sentiti dai pentastellati, come l’esclusione dal Ddl Concorrenza del decreto circa la realizzazione di un termovalorizzatore nel municipio romano.

In conclusione penso si sia trattata della disfatta di un governo nato sotto altre stelle che non poteva reggere più le idiosincrasie al suo interno. La preoccupazione principale rimane però il raggiungimento degli altri 51 obiettivi fissati dal Pnrr entro fine anno per poter accedere alla seconda tranche di finanziamenti, obiettivi che Draghi ha dimostrato poter centrare. 

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