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"Natale a tutti i costi” con De Sica su Netflix: non un cinepanettone

De Sica e Finocchiaro protagonisti del remake italiano di “Mes très chers enfants” dove non sono mancate le prime critiche.

"Natale a tutti i costi” con De Sica su Netflix: non un cinepanettone
In foto Christian De Sica e Finocchiaro
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14 Gennaio 2023 - 17.35


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di Francesca Zanelli

Fin dove sono in grado di spingersi due genitori alla disperata ricerca di attenzione dei figli? A mostrarcelo sono Christian de Sica e Angela Finocchiaro nelle vesti di Carlo e Anna in Natale a tutti i costi, non il solito cinepanettone, ma una commedia firmata Giovanni Bognetti in uscita il 19 dicembre su Netflix.

Un cambio di rotta per De Sica, che decide così di evitare problemi legati al politicamente corretto a causa del quale, a suo parere, con i suoi cinepanettoni andrebbe subito in carcere. Ciononostante, non ha mai nascosto l’interesse nel continuare a realizzarli, affermando non a caso che “è una formula che può ancora funzionare se si pensa che il film che ho fatto nel 2018 con Massimo Boldi, Amici come prima, ha incassato otto milioni di euro”.

Come sostenuto da De Sica, “Il comico è cattivo, non è buono, la vecchietta che casca a terra fa sempre ridere”, ma in “Natale a tutti i costi” a cadere sono le maschere e le bugie costruite da due genitori disperati nello scoprire che i figli Alessandra (Dharma Mangia Woods) ed Emilio (Claudio Colica) non passeranno il Natale in famiglia. Carlo e Anna decidono così di metterli alla prova, facendo credere ai propri figli di aver ereditato una grossa somma di denaro. Riusciranno attraverso questo inganno a riunire la famiglia? E a quale costo? Il risultato è tutto da ridere.

Evitato l’ostacolo del politicamente corretto, non hanno comunque tardato ad arrivare le prime critiche sollevate da Marco Marsilio, presidente della regione Abruzzo e dal Consorzio di tutela vini d’Abruzzo, in merito all’espressione “na merda” apparsa nel trailer e pronunciata da De Sica dopo aver assaggiato un vino abruzzese.

La frase è però frutto di un malinteso perché, come precisato da De Sica: “I miei figli vengono a cena solo per i soldi e non per affetto e così dico la frase per loro e non per la qualità del vino: viva l’Abruzzo!”. Nonostante i fraintendimenti, si parla già di un sequel o addirittura di una serie, segno che questo nuovo De Sica, meno tagliente, ma ad ogni modo piacevole e divertente può comunque funzionare.

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