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Dalla: l’omaggio di Sanremo

Dopo il duetto con Ranieri e AlBano, Gianni Morandi omaggia Lucio Dalla sul palco dell’Ariston.

Dalla: l’omaggio di Sanremo

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11 Febbraio 2023 - 01.43


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di Marialaura Baldino

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“In due si canta meglio” scriveva, nel 1988, “Tv, Sorrisi e Canzoni” riguardo il mitico tour del duo Dalla-Morandi. Dopo 35 anni, Gianni, da solo stavolta, omaggia sul palco dell’Ariston il cantautore bolognese scomparso nel 2012. L’ultima sua apparizione in tv risale proprio alla sessantaduesima edizione del festival, quando a condurre c’era proprio Morandi.

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Un medley con Piazza grande, Futura e l’eterna Caruso.

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Non è la prima volta: anche durante la scorsa edizione, insieme a Raffaella Carrà e Franco Battiato, è stato reso omaggio all’artista.

Un’interpretazione fortemente voluta da Amadeus che, durante la presentazione generale del festival, aveva annunciato il ricordo di Dalla, che quest’anno avrebbe compiuto 80 anni.

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Un’interpretazione attesa quella di Morandi. Nessuno ha mancato di sottolineare come i due fossero amici e di come quest’omaggio fosse quasi dovuto. Un grande della musica che ne omaggia un altro. Nulla da togliere a Gianni, ma Dalla “non ha età”.

La sua musica va avanti, come succede ai veri grandi artisti; libera, provocatrice, continua ancora ad emozionare, come quando all’Ariston Dalla cantò “Piazza Grande”, che commosse la platea. Una canzone leggera ma toccante; un brano dedicato a chi vive ai margini, chi vive solo e sa viverci, ri-arrangiata poi con arpeggi e chitarra acustica (Tosca in gara al festival nel 2020 l’ha cantata con Silvia Perez Cruz).

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Per non parlare di Caruso. Un capolavoro della musica italiana contemporanea scritta durante il suo soggiorno a Sorrento, proprio nella stessa stanza d’albergo dove alloggiò Caruso. Una dichiarazione d’amore a quella costa frastagliata che affaccia a picco sul mare. Poche brevi e semplici parole che rendono all’ascoltatore tutta la suggestione di quei luoghi.

Una tenacia musicale, quella di Dalla, che continua a imperversare sul teatro più famoso d’Italia, a testimonianza del fatto che delle sue canzoni non è rimasto solo un ricordo lontano e un’acuta nostalgia, ma una sincera e continua devozione nei confronti dell’autore di tante “opere buffe”.

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E come un dejà vu Dalla è di nuovo sul palco, con quelle poesie musicate, a volte dolci, a volte un po’ ispide come lui, ma sempre piene di quel sound e quel beat che ha cresciuto intere generazioni. E poi, sipario.

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