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Gino Paoli: ospite alla finale del Festival di Sanremo 2023

Questa sera al Festival di Sanremo, sulle note di un pianoforte suonato da Danilo Rea, ci farà rivivere i suoi più grandi successi

Gino Paoli: ospite alla finale del Festival di Sanremo 2023
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11 Febbraio 2023 - 18.45


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Nato a Monfalcone ma genovese di fatto, vi si trasferì pochi mesi dopo la nascita (23 settembre 1934), Gino Paoli è uno dei cantautori che ha segnato e accompagnato con le sue musiche e le sue parole oltre mezzo secolo di vita italiana L’amore per la musica lo riceve dalla madre pianista ma Gino Paoli non segue regolari percorsi di formazione e , proprio in Liguria, frequenta un gruppo di amici che condividono questa  stessa passione per la musica e l’anticonformismo.  Si forma il primo nucleo di quella scuola genovese che lascerà segni profondi nella musica e nei comportamenti dei giovani di allora: Luigi Tenco (con il quale forma il gruppo “I Diavoli del Rock”), Bruno Lauzi, Fabrizio De André, Umberto Bindi e Joe Sentieri ed i fratelli Reverberi.

In questo clima Gino Paoli realizza i suoi primi 45 giri nel 1959 (La tua manoNon occupatemi il telefonoSenza paroleSassi) ma siamo in pochi ad ascoltarlo.  Così come quando esce La gatta, nel Sessanta che, nei primi tre mesi, vende poco più di cento copie. Solo un testardo passaparola dei giovani gli permettono di arrivare nella classifica dei dischi più ascoltati.

Gino Paoli scrive Il cielo in una stanza ma Mogol la propone a Mina, cantante già affermata. E’ la svolta. La canzone è stata cantata in ogni ritrovo, in ogni dancing. Un anno dopo, nel 1961, conosce Ornella Vanoni. E’ un amore che ispira e alcune delle sue canzonipiù note: Senza fineAnche seMe in tutto il mondo. Nello stesso anno partecipa per la prima volta a Sanremo con Un uomo vivo in coppia con Tony Dallara. Sempre in quell’anno scrive per Sergio Endrigo  Gli innamorati sono sempre soli. E’ innamorato, fuma e beve. Dopo la morte del fratello, avvenuta in quel periodo e causata dall’abuso di alcolici, Paoli deciderà di disintossicarsi dall’amato whisky.

Di innamoramento in innamoramento. Dopo la Vanoni, nel 1962, incontra Stefania Sandrelli. Giovanissima e bellissima. Dal loro legame, che scandalizza i benpensanti, nascerà la figlia Amanda Sandrelli. Nel 1963 incide quello che si rivelerà il 45 giri di maggior successo di tutta la sua carriera: Sapore di sale, arrangiato da Ennio Morricone e Gato Barbieri al sax. Ispirata da Stefania Sandrelli? Lui l’ha sempre negato. Sta di fatto che fosse ispirato che tant’è che nello stesso anno pubblicherà un’altra hit , Che cosa c’è.

L’11 luglio 1963 Gino Paoli tenta il suicidio sparandosi un colpo di pistola al cuore.  Il proiettile buca il cuore non perforò il miocardio fermandosi nel torace senza intaccare organi vitali. Anni duri. Nel 1964 partecipa al Festival con Ieri ho incontrato mia madre, in coppia con Antonio Prieto. Dopo alcune canzoni non scritte da lui (Lei sta con teRimpiangerai rimpiangerai) partecipa ancora a Sanremo, nel 1966,  con La carta vincente ,ma il brano non arriva in finale.

Sono lontani i riflettori e lui torna nelle balere e nei night della sua terra, dove racconta di aver imparato a cantare. Altri anni turnbolenti che culminano con un terribile incidente automobilistico che non ha conseguenze sulla sua salute. Torma a pubblicare sia 45 giri che album. Nel ’71 torna con brani di un certo successo rilanciati da Renzo Arboree ( Le due facce dell’amore, Amare per vivere) e inizia a collaborare con Manuel Serrat.

Il grande successo di pubblico torna inaspettatamente con Una lunga storia d’amore, che Paoli compone in origine per la colonna sonora de Una donna allo specchio, film del 1984 interpretato dalla Sandrelli, e che diventerà in seguito un evergreen al pari dei suoi vecchi successi. Nel 1985 Gino Paoli e Ornella Vanoni portano in giro per l’Italia un tour trionfale, da cui verrà realizzato il doppio album live Insieme, che ottiene un grande successo. In quel medesimo periodo escono tra gli altri: Ti lascio una canzoneCosa farò da grande (1986) e Questione di sopravvivenza (1988), brani che ottengono un consenso di pubblico.

Nel 1989, su invito personale del patron Aragozzini partecipa al Festival con Questa volta no. Paoli la includerà nella raccolta live Gino Paoli ’89 dal vivo. Nel 1991 firma un altro successo, Quattro amici, che vincerà il Festivalbar . Nel 2002 torna a Sanremo con Un altro amore, che si classifica terzo e vince il premio della critica per il miglior testo dell’anno.Nel 2009 prende parte alla stesura del testo della canzone Domani, scritta per solidarietà ai cittadini abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile dello stesso anno. All’inizio del 2009 esce Storie, album con 12 canzoni molto curate negli arrangiamenti; di pregevole fattura sono i brani Il nomeLa falenaL’uomo che vendeva domande e La signora e Mauri, quest’ultima dedicata ad un amico scomparso.

Il 25 novembre 2016 viene resa nota la collaborazione con Sergio Cammariere. Paoli ha composto il testo di Cyrano, brano contenuto in Io, nono album in studio del cantautore calabrese. Nel 2022 è tra i protagonisti del docufilm La nuova scuola genovese.

Anarchico da sempre, come lui stesso ha dichiarato, nel 1987 entra in Parlamento eletto con il Pds ma nel 1992 dà l’addio all’attività politica. E’ stato anche assessore alla Cultura nel comune di Arenzano. È stato eletto presidente della SIAE il 17 maggio 2013. Il suo programma resta quello di combattere la pirateria e tutelare il diritto d’autore. Poi si dimette anche da questo incarico.

È sposato dal 1991 con Paola Penzo, autrice di alcuni suoi brani, dalla quale ha avuto altri tre figli: Nicolò, nato nel 1980, Tommaso, nato nel 1992, e Francesco, nato nel 2000.

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