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Partito il treno di Dante: il viaggio inaugurale da Firenze a Ravenna

Il convoglio storico attraverserà la tratta ferroviaria faentina. L'ultima tappa nella città che ospita le reliquie del Sommo Poeta. Muti: "Aprite e affidate i teatri nei piccoli centri ai giovani"

Partito il treno di Dante: il viaggio inaugurale da Firenze a Ravenna
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7 Giugno 2021 - 14.40


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Il treno storico dedicato a Dante Alighieri, nella ricorrenza dei 700 anni dalla morte, è stato messo in moto e ha inaugurato il viaggio da Firenze a Ravenna. Con una locomotiva a vapore in testa il treno è partito dal binario 16 della stazione di Santa Maria Novella a Firenze con a bordo il ministro della Cultura Dario Franceschini. Quando sarà a pieno servizio il convoglio percorrerà la storica tratta ferroviaria faentina, attraversando l’Appenino tosco-emiliano e congiunge la città natale di Dante con quella che ne ospita le reliquie.

Il “treno di Dante” scorterà i turisti in questo affascinante viaggio durante i fine settimana dal 3 luglio al 10 ottobre. Quattro le fermate intermedie: Borgo San Lorenzo e Marradi in Toscana, Brisighella e Faenza in Emilia-Romagna. Ai viaggiatori è permesso, durante le varie tappe, di lasciare il convoglio per visitare i borghi, i castelli e le colline. Ieri prima fermata a Marradi (Firenze) per il concerto dell’Orchestra “Luigi Cherubini” diretta dal maestro Riccardo Muti in occasione della riapertura dello storico teatro accademico degli Animosi, costruito tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento.  “La partenza di questo treno è un altro passo verso il ritorno alla normalità – ha detto Franceschini all’Ansa -. Inoltre, il fatto che si tratti di un treno storico ribadisce l’impegno del ministero della Cultura nel recupero dello straordinario patrimonio custodito dalla Fondazione Ferrovie dello Stato, fatto di treni d’epoca e di tratte ferroviarie attraverso paesaggi straordinari”.

Per il ministro della Cultura “questo viaggio vuole simbolicamente rilanciare questo investimento, che ha trovato anche risorse importanti nel recovery fund”, che ammonta a 435 milioni di euro, “per il recupero delle ferrovie storiche”. Inoltre, evidenzia Franceschini, “questo è il primo momento pubblico di presentazione in presenza dell’anno di Dante. Sono centinaia gli eventi che ricorderanno Dante nel 2021, sia in Italia che all’estero”. E altrettante “sono le iniziative spontanee che si stanno affiancando a quelle promosso dal Comitato, a testimonianza di cosa significhi Dante per il Paese”. “La cultura ha attraversato, come tutto il Paese, momenti terribili, un deserto vero e proprio – ha detto ancora -. Adesso sta ripartendo. C’è una grande voglia in Italia di cultura, di vivere il Paese. Tutti abbiamo capito cos’è l’Italia con cinema, teatri chiusi e senza i concerti nelle strade e nelle piazze. Adesso torneranno”.

All’uscita dal teatro Muti ha osservato che “se vogliamo veramente ripartire con la cultura è il momento di riaprire i teatri nei piccoli centri, e soprattutto di affidarli ai giovani. Dobbiamo dare ai giovani la possibilità di esprimersi. Lo dice uno che non è più giovane ma quando lo ero ho avuto la possibilità di esprimermi. Oggi non è più così”.

 

Di un’Italia straordinaria ha parlato Franceschini alla fine del concerto, fatta di “giovani del conservatorio, di talenti, di teatri come questo, di comunità locali, e questo bellissimo teatro restaurato è la prova che si può fare grande cultura e grande musica dappertutto. Il nostro dovere è aiutare a crescere i giovani talenti”. A bordo del treno storico erano presenti anche Dario Nardella, sindaco di Firenze, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt e l’assessore emiliano romagnolo al turismo Andrea Corsini.

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