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L'indagine Ipsos rivela: la pirateria editoriale cresce grazie alla pandemia

I numeri parlano chiaro: la pirateria dei libri coinvolge il 35% della popolazione italiana sopra i quindici anni, l’81% degli studenti universitari e il 56% di professionisti

L'indagine Ipsos rivela: la pirateria editoriale cresce grazie alla pandemia
In foto Ricardo Franco Levi e Andrea Riffeser Monti, durante l'incontro del 29 marzo 2022
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5 Aprile 2022 - 19.23


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“La pirateria nel mondo del libro. Crescita del fenomeno e strumenti di contrasto” è l’indagine condotta dall’Ipsos su commissione dell’Associazione italiana editori (AIE), la quale attesta la crescita esponenziale del fenomeno della pirateria di ebook, audiolibri e libri a stampa in Italia.

Presentata il 29 marzo 2022 a Roma in un incontro da Gli Editori, ovvero l’accordo di consultazione tra AIE e la Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG), la ricerca evidenzia come, soprattutto durante la pandemia, nel 2021 sono stati compiuti, con un aumento di circa il 5% rispetto alla ricerca precedente del 2019, 322.000 atti illegali al giorno.

I numeri parlano chiaro: la pirateria dei libri coinvolge il 35% della popolazione italiana sopra i quindici anni, l’81% degli studenti universitari e il 56% di professionisti. Questo comporta per il paese la perdita di 1,88 miliardi, che si traducono in una mancata occupazione per 5.400 persone nella filiera, 13.100 posti con l’indotto. L’indagine dell’Ipsos rivela quindi come il mancato fatturato che la pirateria sottrae ogni anno al mercato dell’editoria libraria è di 771 milioni di euro.

Numerose sono le figure che si sono espresse in merito, tra cui il presidente di AIE, Ricardo Franco Levi, e Andrea Riffeser Monti, presidente della FIEG, definendo il fenomeno della pirateria editoriale come una mancata opportunità per i giovani di poter vivere del loro lavoro grazie ai diritti d’autore e sensibilizzando la creazione di campagne che coinvolgano edicole, librerie, media ed istituzioni al fine di promuovere un cambiamento culturale.

Sono molte anche le iniziative proposte per ostacolare il fenomeno, come quelle introdotte dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) e dalla Guardia di Finanza, la quale come affermato dal generale di brigata e comandante del nucleo speciale beni e servizi della Guardia di Finanza Renzo Nisi, agisce soprattutto nell’ambito del Ghost Book, cioè la produzione, la vendita e la distribuzione di materiale editoriale contraffatto.

Altri contributi in merito vengono dal Ministro della Cultura Dario Franceschini, per il quale è importante ricordare come si stiano prendendo provvedimenti varando una legge in merito e, dal sottosegretario all’editoria Giuseppe Moles, che ribadisce la necessità di contrastare il fenomeno della pirateria editoriale insistendo sulla consapevolezza dei gravi danni che essa comporta.

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