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Abbiamo visitato le miniere dell'Amiata

Un pomeriggio al Parco Minerario di Abbadia San Salvatore con preziosa conferenza finale

Abbiamo visitato le miniere dell'Amiata
Un'immagine del Museo
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23 Dicembre 2023 - 17.33


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Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.

di Lorenzo Mori

Abbiamo trascorso il pomeriggio del 7 dicembre 2023 al Museo delle miniere di Abbadia S. Salvatore, a distanza di solo qualche giorno dei festeggiamenti di S. Barbara (4 dicembre), protettrice dei minatori. L’obiettivo è la visita del museo e, con l’occasione, partecipare alla giornata di studio, intorno alla storia dei minatori, programmata proprio per il pomeriggio.

All’arrivo siamo stati accolti dal direttore del museo, Daniele Rappuoli. Le miniere dell’Amiata sono state attive fino agli anni ’90 e, durante la rapidissima visita guidata al museo multimediale, sono stati spiegati i passaggi per l’estrazione del mercurio e la storia delle miniere. Tutto ciò anche tramite racconti di ex minatori, racchiusi in video dentro ai loro armadietti, proprio come un tempo.

Siamo riusciti ad immergerci nella visita di ipotetici ambienti di lavoro che sono stati ricostruiti all’interno di una miniera simulata. Nonostante i tempi ristretti, la spiegazione è stata abbastanza dettagliata, facendoci intendere come fossero gli strumenti e le protezioni dei minatori, nei vari periodi storici di scavo che vanno dagli anni ’20 fino agli anni ‘70/’80 del Novecento.

Abbiamo poi partecipato alla giornata di studio “Racconti di minatori e carte di archivio”, basata principalmente sull’importanza dell’oralità, soffermandoci sull’importanza della memoria attraverso strumenti come videointerviste agli ex minatori, archivi, storie oltre a documenti restaurati e richiami storici.

Preziosissimi sono stati gli interventi del professor Maurizio Boldrini sul valore dei tipi di memoria collettiva (culturale) e individuale, ma anche importante il contributo di Giovanni Contini, da sempre studioso dell’oralità, che ci ha fatto osservare, anche grazie all’ausilio di Claudia Maccari, il fascino che possono avere semplici interviste video a minatori che raccontano le loro storie. Convincente la sottolineatura dell’unicità del loro parlare e del dettaglio di alcuni pezzi di vita delle persone che hanno lavorato all’interno delle miniere di Abbadia.

Inoltre, abbiamo avuto l’occasione di scoprire la collaborazione del Parco di Abbadia con quello delle Colline Metallifere, così come l’importante lavoro svolto dalla dottoressa Simonetta Rosatelli, che grazie al restauro della carta, ha reso più ricco e interessante l’archivio del parco aprendo nuove vie per la memoria e il museo.

Molto interessanti anche i due interventi successivi più concentrati su una parte storica, quella della Seconda Guerra mondiale, che ci hanno fatto capire come il lavoro in miniera fosse fondamentale, anche a guerra in corso, per l’utilizzo di minerali nell’industria bellica.

È risultata molto interessante l’iniziativa di studio di Marco Fabbrini sui ruoli e impieghi dei minatori durante la guerra, anche se ancora agli albori. Infine, molto coinvolgente, l’intervento della guida alpina Franz Gunner che ha introdotto parlando della sua storia e di vicende personali per poi arrivare a raccontare della “guerra di mina”.

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