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Ornella Vanoni: "Mi diverto ancora, e cerco di condividerlo con gli altri"

La cantante torna senza far vincere la sua caratteristica ironia: dall'amore alla depressione, fino alla questione di genere.

Ornella Vanoni: "Mi diverto ancora, e cerco di condividerlo con gli altri"
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23 Dicembre 2023 - 17.06


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Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.

di Filippo Calcagno

Una donna di successo, con un’affascinante e sofisticata voce e più di sessant’anni di carriera, può dirsi felice?

Dirò: io sto vivendo una vecchiaia per niente angosciante, mi piace. Anche solo il fatto di essere viva. E poi mi sono liberata da tanti tabù, tante paure. Mi diverto ancora e cerco di far divertire anche gli altri. A volte desidererei che il corpo rispondesse con lo stesso entusiasmo, ma è normale, e mi consolo. Ah, e cerco di prendere tutto alla leggera, a differenza di un tempo. Da ragazza mi infiammavo per qualsiasi cosa. Oggi non m’importa più, vivo meglio e rido sempre.

Come arriva il successo, c’è qualcosa che non si sarebbe mai aspettata? 

Stai facendo riferimento a ‘L’appuntamento’, vero? Vedi io non ho ancora capito come faccia a piacere a tutti: sta sfigata sotto l’ombrello, con la pioggia, l’amore non arriva, si vuole suicidare. Ma la gente è davvero così triste?

Lei no? È sempre sorridente, sempre con la battuta pronta. È davvero così o si cela qualcosa dietro questa presunta felicità?

Per quanto non possa sembrare per il mio modo di fare, io ho affrontato molte sofferenze. Quando ho avuto un figlio avrei voluto stargli vicino, invece mi hanno costretta a lavorare subito. Così ho perso la maternità. Io e mio figlio abbiamo affrontato molto dolore. La depressione, poi, mi ha indebolito molto. Quando ne soffri vorresti scappare ma non c’è possibilità, non riesci a trovare la via. La depressione è una gabbia terribile. Ma oggi se ne parla di più, vedo che la gente capisce di cosa si tratta. La prima volta che l’ho avuta sono stata accusata di farlo apposta per farmi notare.

A tal proposito, oggi le donne, soprattutto quelle del mondo della musica e dello spettacolo, sono criticate per il modo in cui si presentano. In questi giorni ha attirato l’attenzione una sua collega, che afferma che spogliarsi è un gioco e significa sentirsi libere di esprimersi nello spazio. Lei cosa ne pensa? Il corpo è un argomento ancora molto complesso per la questione femminile?

La mia arma di seduzione iniziale era il corpo, difatti le donne mi detestavano mentre ero molto amata dagli uomini. Adesso è il contrario. Ma le donne sono sempre state zittite, per millenni, e i loro corpi coperti, nascosti. Dal femminismo sono venute fuori donne eccezionali, che hanno avuto grandi intuizioni. Anche loro hanno usato il corpo. Ahimè c’è bisogno di parlarne ancora oggi, perché la situazione non è di molto migliorata.

Nelle sue canzoni, lei parlava spesso d’amore. Adesso, a ottantanove anni, può dirsi innamorata?

Della vita. Non ho una relazione sentimentale da decenni, ma non si può mai sapere. L’amore nasce anche così, per caso. Quando mi è capitato, io ero appoggiata ad un banco della casa del padre di Mogol. Passa uno vestito di nero, con gli occhiali. Quando mi passa davanti qualcuno con un gran talento io ho un brivido, lo avverto. Era Gino Paoli. Ha suonato -malissimo- “il cielo in una stanza”. Il giorno dopo, passando dalla Record davanti ad una stanza con un pianoforte, lo vidi che suonava. Io gli chiesi: “per favore, mi scriveresti una canzone?” e lui: “sì!”.

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