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Primo maggio, dall’antimafia al suicidio: tanti i temi affrontati al Concertone

Il concerto dedicato alla Festa del lavoro torna in Piazza San Giovanni a Roma dopo due anni di show virtuale. Ecco i momenti salienti dell’evento

Primo maggio, dall’antimafia al suicidio: tanti i temi affrontati al Concertone
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1 Maggio 2022 - 23.39


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di Lucia Mora

Dopo due anni “a distanza”, il pubblico torna a riempire Piazza San Giovanni nella Capitale per assistere al Concertone. Il titolo della manifestazione organizzata dai sindacati è eloquente: “Al lavoro per la pace”. «Il Concerto del Primo maggio 2022 assume un significato simbolico e profondo: confrontarsi sul presente per affrontare il futuro con responsabilità, visione e speranza. Una sorta di racconto collettivo, una narrazione attraversata da tanta musica, ma anche da parole ed emozioni condivise», sottolineano Cgil, Cisl e Uil. Infatti, ad aprire la maratona musicale è il gruppo di Kiev Go_A (portabandiera dell’Ucraina alla scorsa edizione dell’Eurovision song contest) che, insieme ad altri artisti in rappresentanza da tutto il mondo, hanno cantato Imagine di John Lennon.

Usare il palco del Primo maggio per affrontare temi politici non è né fazioso né inopportuno, anzi: è il senso che sta alla base di questo evento. Difficile dimenticare le polemiche nate l’anno scorso attorno a Fedez, il cui intervento sul ddl Zan fu quasi censurato da parte della Rai. La stoccata quindi non poteva mancare: “Buon Primo maggio e buon Concertone a tutti! Avrei voluto essere lì ma credo che il mio invito si sia perso”, ha ironizzato il rapper in una storia su Instagram, poco prima dell’inizio dei soundcheck.

Sempre a proposito di politica, il tema dell’antimafia è nobilmente raccontato dalla Bandabardò, orfana di Erriquez (il cantante scomparso il 14 febbraio 2021) e pertanto in compagnia di Cisco (ex Modena City Ramblers): insieme cantano I cento passi in ricordo di Peppino Impastato, «contro ogni tipo di mafia e ogni tipo di violenza». Poco dopo si affronta il tema della body positivity, grazie alla testimonianza di BigMama: «Sono diventata BigMama a 13 anni. Prima ero una ragazzina a cui dicevano “sei grassa, fai schifo, vatti a nascondere”. E pensavo avessero ragione, quindi per sfogarmi ho iniziato a scrivere. State attenti a prendere in giro le persone, magari un giorno ve le ritrovate al Concertone del Primo maggio» ha dichiarato l’artista.

Monologo sul palco anche per Mr. Rain sul suicidio («Chiedere aiuto è un atto di coraggio, non di codardia»), per Cyndou Dosso della Lega dei braccianti africani («I braccianti sono lavoratori come tutti, io sono il portavoce di chi non ha voce»), per Riccardo Iacona sulla guerra («La guerra non è la risposta, la guerra non si può vincere e se ve lo dicono non ci credete»).

Al di là della qualità musicale in scena – che purtroppo ha lasciato spesso a desiderare – gli spunti di riflessione non sono certo mancati. Viene da chiedersi però quanto senso abbia organizzare un evento dedicato al lavoro, con oltre 150 mila spettatori, in un Paese in cui il lavoro non è tutelato affatto. Solo nel 2021, 1.221 persone sono morte lavorando, mentre le morti bianche nel 2022 sono già 189. I giovani sono sottopagati e precari, mentre il divario tra tasso di occupazione femminile e maschile arriva a 18,2 punti percentuali.

Questi sono solo alcuni dei dati decisamente poco incoraggianti sul mondo del lavoro in Italia. Lo spirito di critica e di protesta che ha caratterizzato il Concertone dovrebbe perdurare ben oltre il Primo maggio: il lavoro deve essere al primo posto nell’agenda mediatica, fosse anche solo per amor di Costituzione.

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