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Il Corridoio Vasariano ricorderà gli orrori di mafia e nazisti

Il "percorso del principe" di Firenze riaprirà nel 2021. Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt: avrà due memoriali sul 1944 e sulla bomba del 1993

Il Corridoio Vasariano ricorderà gli orrori di mafia e nazisti
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18 Febbraio 2019 - 16.31


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Ste. Mi.

Il Corridoio Vasariano di Firenze riaprirà nel 2021 e avrà una sala-memoriale con gigantografie per ricordare che i nazisti nella notte del 4 agosto 1944 distrussero molti ponti della città per fermare le forze alleate; quel “percorso del principe” avrà anche una sala-memoriale con gigantografie sulla notte del 27 maggio 1993 e i quadri feriti, quando la mafia piazzò un’autobomba sotto agli Uffizi massacrando cinque persone tra cui una bambina e un neonato. Simboli, certo, ma simboli di storia e tragedie che migliaia e migliaia di turisti vedranno: i più forse passeranno senza guardare? Molti vedranno e dovranno pensare.

La via simbolo del potere
Quella via sopraelevata, simbolo di un potere che guarda la città senza mostrarsi, collega Palazzo Vecchio di qua d’Arno a Palazzo Pitti e Boboli in Oltrarno: costruì il Corridoio Giorgio Vasari in pochi mesi nel 1565 con il fiato sul collo di Cosimo I de’ Medici che lo volle per il matrimonio tra il figlio del granduca, Francesco I, e Giovanna d’Austria. Quel Corridoio è rimasto simbolo di un potere occhiuto tanto che nel 1938, nella sua visita a Firenze, il dittatore Adolf Hitler e il dittatore Benito Mussolini vollero percorrerlo tronfi e trionfanti.
Nell’era moderna è diventato luogo per turisti molto ambito e spesso bello e impossibile. Dal 2016 è chiuso. Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ne ha annunciato i lavori e prevede che riaprirà al pubblico fra un paio di anni. Avrà appunto, due memoriali nel percorso per ricordare gli orrori della criminalità organizzata, del nazismo e di una guerra mondiale quando l’Europa era spaccata e che potrebbe spaccarsi di nuovo se i “sovranisti” prevarranno. Sempre che un governo “sovranista” non smantelli il progetto. A qualcuno non piace ricordare cosa hanno provocato i nazisti con i loro alleati fascisti, italiani. E Schmidt, salvo ripensamenti, finito il mandato quadriennale andrà a Vienna dove ha già un contratto pronto.

Il direttore ricorda che il Corridoio ha registrato punte fino a 50 gradi d’estate e zero gradi d’inverno e, quindi, richiede lavori e ora non può esporre dipinti. Il tragitto avrà l’ingresso sul lato di ponente degli Uffizi, nel loggiato nella sala accanto all’Auditorium Vasari, come ha informato il responsabile delle Gallerie che oggi comprende Palazzo Pitti e Boboli: potrà accogliere 125 visitatori in contemporanea (non oltre per ragioni di sicurezza) arrivando a mezzo milione di persone l’anno. Se vi sembra molto, state sicuri che – dato lo spazio ristretto – molti vorranno percorrere quel “percorso del principe” che va dagli Uffizi a Oltrarno passando sopra Palazzo Vecchio. Per visitarlo servirà un biglietto speciale (45 euro in alta stagione, 20 in bassa dal primo novembre a tutto febbraio) che comprenderà anche i musei collegati. I lavori per adeguarlo? Costeranno 10 milioni, è previsto un anno e mezzo di cantieri. Bandirà la gara d’appalto la società dell’agenzia per lo sviluppo del Ministero dell’Economia, Invitalia, che organizza le gare d’appalto del Ministero dei Beni e Attività Culturali.

Gli autoritratti che un tempo, prima di Schmidt e con la direzione di Antonio Natali, costellavano le pareti del Vasariano? Andranno in dodici sale degli Uffizi: una selezione, avverte il direttore, perché neanche prima il museo esponeva l’intera raccolta di 700 ritratti e autoritratti. Rimuovere gli autoritratti è costato peraltro molte polemiche. Costelleranno il percorso principesco invece trenta sculture antiche, una scelta di iscrizioni greche e romane e la vista sulla città e il fiume tramite 73 finestre mentre finora una parte era occultata. Due le uscite a Palazzo Pitti e al Giardino di Boboli.

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