Memorie del Festival, Veronica Costa: "Ero rapita e affascinata da Cammariere" | Culture
Top

Memorie del Festival, Veronica Costa: "Ero rapita e affascinata da Cammariere"

La nostra inchiesta sulle canzoni di Sanremo: la cantante di Parma, allora ragazzina, si sentì coccolata dall'artista mentre cantava "Tutto quello che un uomo"

Memorie del Festival, Veronica Costa: "Ero rapita e affascinata da Cammariere"
Preroll

redazione Modifica articolo

3 Marzo 2021 - 13.27


ATF

La musica influenza il nostro cervello. Non solo nell’immediato, con la scelta del brano che più ci piace. L’effetto che produce quella canzone, nel legame tra la musica e il testo, è a medio e lungo termine. Ci segue nel tempo, diventando una sorta di totem che segnala la nascita o la fine di un amore, l’affermarsi di un’amicizia o un semplice mal di pancia per un inaspettato problema familiare. Lo spiega bene, nel suo articolo, Maurizio Bettini.  Lo spiegherebbero ancora meglio- se chiamati in causa- i neurologi i quali conoscono ormai alla perfezione, quali sono i meccanismi attraverso i quali la musica attiva quelle aree che chiamano limbiche, quelle ciò che determinano i nostri comportamenti, specie quelli impulsivi.

Abbiamo voluto condurre un piccolo test, proprio in occasione del Festival di Sanremo, che è una sorta di torta sulla quale ronzano come vespe golose le emozioni e i ricordi del passato. Un gruppo di amici si è prestato al gioco: qual è la canzone che più ricordi di Sanremo?  Cosa ti ricorda quel brano e quali sensazioni ti ha suscitato allora? In questa finestra su Sanremo troverete quindi i ricordi degli amici che si sono prestati al gioco. Noi (Manuela Ballo, Marcello Cecconi e Francesco Tunda) abbiamo raccolto le testimonianze e cercato di attenerci il più possibile a ciò che ci hanno raccontato della canzone scelta e delle emozioni in loro suscitate.

“Ero rapita, affascinata, emozionata, commossa…”. Colpita e affondata la ragazzina undicenne mano a mano che Sergio Cammarriere cantava Tutto quello che un uomo sul palco del Festival 2003.  Questo confessa Veronica Costa, 28enne cantante parmigiana, contrariata per le difficoltà che quelli come lei che vivono di eventi e di teatro, devono affrontare. Ma basta parlare di musica, di canzoni e le limitazioni del lockdown sono accantonate. Quando si accorge che il suo interlocutore non ha ben individuato quale fosse la sua canzone del cuore in attimo accende la voce e, a cappella, ne intona due strofe: Se non fosse per te/ crollerebbe il mio cielo/ se non fosse per te/sarei niente, lo sai/. Perché senza te io non vivo/ e mi manca il respiro/se tu te ne vai/.

Poi ci racconta che si ricorda di questo signore, elegante, molto distinto, seduto al pianoforte che con quelle note e quelle parole “mi ha fatto sentire coccolata”. Veronica ci parla con entusiasmo della dolcezza e del romanticismo di quella canzone che colpì profondamente il suo animo di ragazzina e che in attimo, quella sera, gliela fecero porre su un piano completamente staccato da tutte le altre. Dopo quasi vent’anni, continua a tenerla nel cuore e spesso nel repertorio.

Tutto quello che un uomo – Enzo Cammariere

Era il secondo festival di Pippo Baudo e la canzone di Cammariere arrivò terza preceduta da “7000 caffè” di Alex Britti e da Alexia con “Per dire di no” lo vinse.

Native

Articoli correlati