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La Certosa di Trisulti alla destra di Steve Bannon, Collepardo si ribella

Il monumento è un luogo di pace tra i monti di Frosinone. Diventa sede della Fondazione con l'ideologo di Trump e scatta la protesta

La Certosa di Trisulti alla destra di Steve Bannon, Collepardo si ribella
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28 Dicembre 2018 - 12.57


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L’estrema destra di Steve Bannon va in convento. Non per meditare quanto per fare azione e formazione politica. Dove sta il problema? Sta nel fatto che molti ritengono giustamente fuori luogo un’organizzazione di destra che predica sovranismo e chiusura in un’antica certosa, quella di Trisulti in Ciociaria, che è da otto secoli luogo di pace e meditazione e, in passato, predicazioni.

Sugli alti colli intorno a Frosinone a Collepardo, nella selva d’Ecio ai piedi del monte Rotonaria, si staglia nel bosco di querce la Certosa di Trisulti. È un monumento nazionale, l’abbazia risale al 1204 e fu data all’ordine dei frati certosini, la chiesa abbaziale fu consacrata nel 1211, ha una biblioteca ricca di 25mila volumi, di lì passò San Benedetto durante le sue predicazioni nel centro Italia, con un portale di un allievo di Michelangelo Buonarroti come molti edifici ha subito rimaneggiamenti nel secoli negli interni in epoca barocca, ha una facciata del 1798. Dal 1947 è della Congregazione dei Cistercensi di Casamari, dal dicembre 2014 la certosa è gestita dal Polo Museale del Lazio e se i programmi non cambiano diventerà sede di un movimento politico. Un movimento politico peraltro di estrema destra e fondamentalista quale è The Movement con l’ideologo già di Trump Steve Bannon come riferimento.
Un monumento votato quindi alla pace e alla meditazione in mano a chi propugna idee sovraniste e nazionaliste? Contro questo progetto a Collepardo è in calendario una marcia di protesta sabato 29. Ne scrive sul “Manifesto” Marco Maddalena, segretario regionale del Lazio di Sinistra Italiana, mentre “la Stampa” titola un servizio di Maria Corbi “Rivolta in Ciociaria contro l’accademia dei nuovi sovranisti”

Come ricorda Marco Maddalena, “la fondazione Dignitatis Humanae Institute (DHI), vicina a Steve Bannon, si è aggiudicata, dal 14 febbraio 2018, la concessione della Certosa di Trisulti per ben 19 anni con un affitto di 100.000 euro l’anno, dai quali potrà detrarre il costo dei lavori di ristrutturazione”. L’istituto ha come presidente del comitato consultivo “il cardinale Burke: uno tra i principali oppositori di papa Francesco e tra i volti più noti di quella parte ultra-conservatrice del cattolicesimo che Salvini ama frequentare”. Da osservare che la fondazione ha ottenuto il monumento in concessione quando era ministro dei beni e attività culturali Dario Franceschini. Nulla di illegittimo, eppure e comprensibilmente questa “aggiudicazione ha creato un clima di malcontento molto diffuso tra le popolazioni locali e i visitatori”, scrive ancora il segretario di Si. “La società civile, in provincia di Frosinone, non ci sta. La Certosa di Trisulti non può diventare la “Certosa di Bannon”, il teatro di giochi e affari politici che favoriscono l’intolleranza, l’odio e la discriminazione”, ribadisce Maddalena.

“Sabato tutti in marcia verso la Certosa, orgoglio locale, tappa fondamentale del cammino del Santo, per protestare contro il progetto, ormai al via, di trasformare questo luogo di pace , di accoglienza e di passaggio delle genti del mondo in un’accademia internazionale di sovranismo”, scrive la Stampa. «Adesso saremo il paese dei fascisti. Io sono sempre stato democristiano, non sono di sinistra ma questa storia non mi piace», commenta il signor Aldo a Maria Corbi sul quotidiano torinese. Alla giornalista il sindaco Mauro Bussiglieri confessa che «quasi tutti sono contrari».
Franceschini ha dato il suo via libera, però, non Matteo Salvini. «L’associazione aveva tutti i requisiti per farlo e all’epoca non si conosceva il legame con i sovranisti, anche perché parliamo del 2017. Solo una volta acquisita la Certosa sono usciti fuori con le loro reali intenzioni», dichiara l’ex consigliera regionale nella passata giunta Zingaretti alla “Stampa”. Ma la Certosa – e qui sintetizza le ragioni della protesta – è “un presidio monastico sul cammino di San Benedetto, un luogo che porta con se il significato dello scambio, dell’unione, e non certo della chiusura sovranista”.

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