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Memorie del Festival, Marco Giudici: “Non dimenticherò la scena di Vasco Rossi nella Vita spericolata”

La nostra inchiesta sulle canzoni di Sanremo: un tecnico audio-video ripensa al Festival: "Era il 1983 e mi trovavo con amici a Siena"

Memorie del Festival, Marco Giudici: “Non dimenticherò la scena di Vasco Rossi nella Vita spericolata”
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3 Marzo 2021 - 14.21


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La musica influenza il nostro cervello. Non solo nell’immediato, con la scelta del brano che più ci piace. L’effetto è a medio e lungo termine che produce quella canzone, nel legame tra la musica e il testo, è a medio e lungo termine. Ci segue nel tempo, diventando una sorta di totem che segnala la nascita o la fine di un amore, l’affermarsi di un’amicizia o il semplice mal di pancia per un inaspettato problema familiare. Lo spiega bene, nel suo articolo, Maurizio Bettini.  Lo spiegherebbero ancora meglio- se chiamati in causa- i neurologi i quali conoscono ormai alla perfezione, quali sono i meccanismi attraverso i quali la musica attiva quelle aree che chiamano limbiche, quelle ciò che determinano i nostri comportamenti, specie quelli impulsivi.
Abbiamo voluto condurre un piccolo test, proprio in occasione del Festival di Sanremo, che è una sorta di torta sulla quale ronzano come vespe golose le emozioni e i ricordi del passato, Un gruppo di amici si è prestato al gioco: qual è la canzone che più ricordi di Sanremo?  Cosa ti ricorda quel brano e quali sensazioni ti ha suscitato allora? In questo close-app su Sanremo troverete quindi i ricordi degli amici che si sono prestati al gioco. Noi (Manuela Ballo, Marcello Cecconi e Francesco Tunda) abbiamo raccolto le testimonianze e cercato di attenerci il più possibile a ciò che ci hanno raccontato della canzone scelta e delle emozioni in loro suscitate.

Non ha dubbi, Marco Giudici che di Sanremo, peraltro, ne ha seguiti pochi: la canzone che più si ricorda è “Vita spericolata” di Vasco Rossi. Più della canzone- che poi sarà un successo memorabile del cantante rock, aldilà degli esiti sanremesi- è la scena che si svolse sul paco che gli è rimasta impressa in maniera indelebile: “Una cosa che mi ricordo di Sanremo?  Vita spericolata di Vasco Rossi, una canzone che peraltro mi piaceva e mi gusta ancora. Vado a memoria: era il 1983, e mi trovavo con alcuni miei amici al bar Impero a Siena. Eravamo al bancone del bar e sono rimasto colpito da Vasco che cantava questa canzone. Se ci fosse stato un altro cantante, magari, non l’avrei nemmeno notata, ma c’era lui e allora vi ho prestato ben altra attenzione.

Verso la fine, quando era giunto al ritornello finale, Vasco Rossi ha fatto un gesto con la mano: alza il braccio, poi lo abbassa, poi inciampa ed esce dal palco.  Il gesto colse di sorpresa tutti. A quel punto misero un’inquadratura totale e mi sono accorto che la presentatrice ufficiale cercava di capire disperatamente cosa stesse succedendo. In quell’edizione del Festival, Vasco Rossi arrivò penultimo”.
Forse non era quello il luogo adatto per il Blasco, né forse era ancora arrivato il tempo giusto. La canzone ebbe poi un grande successo. Ricorda tutto alla perfezione Marco Giudici – sessantenne che lavora come tecnico audio-video all’ateneo senese- proprio perché “avevo fatto il militare fino all’82, e avevo iniziato a lavorare a Siena nell’ 83. Ho un grande e unico rimpianto: non aver mai assistito a un suo concerto, perché non ha rivali e sarebbe stata un’esperienza fantastica”.

Vasco Rossi in “Vita spericolata” del 1983

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