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Memorie del Festival, Paolo Amabile: "Mi riporta all’ epoca del servizio militare"

La nostra inchiesta sulle canzoni di Sanremo: un organizzatore di eventi ripensa alla canzone di Loretta Goggi, "Maledetta primavera" del Festival del 1981

Memorie del Festival, Paolo Amabile: "Mi riporta all’ epoca del servizio militare"
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2 Marzo 2021 - 09.20


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La musica influenza il nostro cervello. Non solo nell’immediato, con la scelta del brano che più ci piace. L’effetto è a medio e lungo termine che produce quella canzone, nel legame tra la musica e il testo, è a medio e lungo termine. Ci segue nel tempo, diventando una sorta di totem che segnala la nascita o la fine di un amore, l’affermarsi di un’amicizia o il semplice mal di pancia per un inaspettato problema familiare. Lo spiega bene, nel suo articolo, Maurizio Bettini.  Lo spiegherebbero ancora meglio- se chiamati in causa- i neurologi i quali conoscono ormai alla perfezione, quali sono i meccanismi attraverso i quali la musica attiva quelle aree che chiamano limbiche, quelle ciò che determinano i nostri comportamenti, specie quelli impulsivi.
Abbiamo voluto condurre un piccolo test, proprio in occasione del Festival di Sanremo, che è una sorta di torta sulla quale ronzano come vespe golose le emozioni e i ricordi del passato, Un gruppo di amici si è prestato al gioco: qual è la canzone che più ricordi di Sanremo?  Cosa ti ricorda quel brano e quali sensazioni ti ha suscitato allora? In questo close-app su Sanremo troverete quindi i ricordi degli amici che si sono prestati al gioco. Noi (Manuela Ballo, Marcello Cecconi e Francesco Tunda) abbiamo raccolto le testimonianze e cercato di attenerci il più possibile a ciò che ci hanno raccontato della canzone scelta e delle emozioni in loro suscitate.  

“C’ è una canzone che ogni tanto mi frulla per la testa, al di là di quelle che magari sono più famose, ed è “Maledetta Primavera”.  Paolo Amabile, sessantuno anni, libero professionista e organizzatore di eventi, non ha dubbi e sa bene anche perché gli viene spesso di canticchiare quella canzone: ” Mi riporta all’ epoca del servizio militare. Era il febbraio-marzo 1981. All’epoca c’ era ancora Hit-parade, che dava le classifiche delle canzoni. E per molte settimane in classifica c’era Loretta Goggi con il successo di Sanremo, appunto “Maledetta primavera”. Ho questo ricordo perché nel tempo del servizio militare ascoltavamo questa trasmissione che ci permetteva di ascoltare i maggiori successi delle canzoni italiane. Ricordo – sarà magari per deformazione professionale- che a quei tempi c’era la possibilità di ascoltare buona musica sia alla radio che alla televisione sia con il primo e col secondo canale. Per noi aspettare quelle trasmissioni e ascoltare le canzoni era un po’ un grande svago, come lo è oggi per voi giovani sintonizzarvi su Spotify.  Ecco spiegato perché la canzone ha segnato in modo duraturo e particolare i miei gusti musicali”. 

Se fosse stilata una classifica sulle canzoni di Sanremo che hanno lasciato un segno nelle persone, “Maledetta Primavera”, si troverebbe in una buona posizione. Eppure arrivò solo seconda, dopo Alice che cantò “Per Elisa”. Una differenza di soli trentasei voti divise queste due grandi interpreti della musica leggera. Loretta Goggi era già molto famosa: l’anno prima aveva lasciato la Rai, che l’aveva lanciata, attratta dalle sirene del neonato Canale 5.  “Maledetta Primavera” doveva essere la sigla della sua trasmissione sulla nuova rete, ma una serie di ritardi fecero sì che sbarcasse a Sanremo. Con grandi risultati. 

 

Loretta Goggi in “Maledetta primavera” 1981

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