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Agrigento: siamo una città nel nome dell'accoglienza

La città siciliana in corsa come capitale della cultura 2020. Camilleri ricorda lo spirito antico di apertura. L'appoggio di Caritas, Fai, Legambiente

Agrigento: siamo una città nel nome dell'accoglienza
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5 Febbraio 2018 - 14.24


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Agrigento è candidata a capitale della cultura per il 2020 e ricorda che il suo tratto distintivo è quello dell’accoglienza. Quindi in contrapposizione con il razzismo e il fascismo sempre più crescenti. E il tema dell’accoglienza lo ha sottolineato a Roma lo scrittore Andrea Camilleri alla presentazione della candidatura come testimonial.

 

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Domenica Papa Francesco ha ringraziato la Città dei Templi per quanto fatto e continua a fare sul fronte del Mediterraneo. E lo scrittore ha ricordato quanto siano profonde ad Agrigento le radici dell’accoglienza citando un personaggio illustre dell’antica Akragas: Gellia, ricordato da Diodoro Siculo.

Gellia era un ricchissimo akragantino che metteva i suoi servi alle porte di Akragas per invitare i forestieri ad alloggiare nelle case del padrone, che erano alberghi per gli stranieri. Un giorno arrivarono cinquecento cavalieri sorpresi dal cattivo tempo. In poche ore tutti furono degnamente accolti – cavalli e cavalieri – e Gellia regalò a ciascuno dei cavalieri ospitati nuovi abiti, tra cui un himation e un chitone, che erano tra gli abiti greci più belli e preziosi.

Sostengono la candidatura di Agrigento, la Caritas, il Fai Fondo Ambiente Italiano e Legambiente. Il cardinale don Franco Montenegro, vescovo della città, ha tratteggiato il carattere di “ponte” della comunità tra un passato incredibilmente ricco di arte e un futuro che si spera diverso di quello vissuto in questi giorni. Montenegro ha anche annunciato che prossimamente i vescovi siciliani si ritroveranno ad Agrigento per mettere a punto una strategia della Chiesa per la legalità e contro la mafia. Città della cultura e dell’accoglienza – ha ricordato il cardinale Montenegro – tanto che molti immigrati che ritenevano di essere in questa città solo per esserci approdati, poi l’hanno scelta per viverci.

Al progetto “Capitale della cultura 2020” partecipano anche Lampedusa e la vicina Favara con la sua Farm, realtà culturale frutto dell’iniziativa “visionaria” di un privato che ha scelto di investire nel futuro dei figli e dei giovani.
Nel frattempo, il patrimonio archeologico della Città dei Templi si arricchisce. Sono stati trovati il teatro ellenistico e antiche terme.
Tra le proposte che porterà Agrigento 2020, ci sono una grande mostra sui bronzi del passato, spettacoli nella Valle dei Templi e – ha detto il sindaco, Lillo Firetto – iniziative per ricordare e far rivivere i grandi scrittori di questa terra da Empedocle a Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia. Seguendo due fili rossi: l’accoglienza e l’ambiente.

 

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