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Pasolini ci stupisce ancora. Nasce la Pinacoteca con 19 quadri dell'artista

Torna alla luce un altro dei suoi talenti: la pittura. Restaurati dipinti e disegni che saranno esposti in una Pinacoteca nel Centro Studi di Casarsa della Delizia

Pasolini ci stupisce ancora. Nasce la Pinacoteca con 19 quadri dell'artista
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29 Dicembre 2020 - 16.05


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Sono stati restaurati 19 quadri creati da Pier Paolo Pasolini, in particolare appartenenti agli anni giovanili, e saranno esposti in una Pinacoteca nel Centro Studi dedicato all’artista di Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone, dove visse per alcuni  periodi della prima giovinezza.
In totale si tratta di 19 opere, fra disegni a china, tecnica mista e dipinti a tempera e a olio.
Di particolare interesse i due grandi cartoni dipinti sui due versi, Giovani con strumenti musicali e Pantera e Due giovani, rintracciati nell’atelier dell’amico pittore sanvitese Federico De Rocco.

L’operazione si è svolta fra il 2019 e l’anno in corso, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli-Venezia Giulia. Il lavoro è stato svolto presso uno studio di restauro friulano, grazie al sostegno del bando riservato al restauro delle opere d’arte della Fondazione Friuli.
Si svela così un aspetto a molti ancora poco noto sul talento di Pier Paolo Pasolini, quello per la pittura, nato all’università e praticato prima negli anni giovanili e poi negli ultimi anni della maturità. Pasolini fu allievo del celebre critico d’arte Roberto Longhi, suo professore all’Università di Bologna, e alla pittura si ispirò per varie scene dei suoi film.
I primi esperimenti pittorici furono disegni a inchiostro, bozzetti di figure che ritraggono la vita quotidiana della gioventù, una realtà familiare, idillica. L’interesse di Pasolini nei confronti delle arti figurative si sviluppò nel tempo su diversi piani, attraverso la scrittura, la pittura o il cinema, destinati ad intersecarsi e ad alimentarsi a vicenda nel corso degli anni.

Così scriveva nel 1991 Nico Naldini, suo cugino, introducendo il catalogo di una mostra di disegni e dipinti di Pasolini allestita a Vienna: “Per molti anni anche se in modo saltuario, Pasolini è stato attratto dall’idea di diventare pittore, unendo magari strettamente l’attività pittorica a quella poetica. Cominciò a dipingere a Casarsa nell’estate del 1941: quadri dipinti a olio e con l’acquaragia secondo le antiche ricette della pittura impressionista che si ispiravano al mondo friulano. Come un vero vedutista usciva di casa con il cavalletto e la cassetta dei colori legati alla canna della bicicletta e si inoltrava nei campi che circondano il paese”.

A breve le opere saranno esposte in modo permanente nella sala dell’Academiuta di lenga furlana, in cui il visitatore troverà anche i quadri degli artisti friulani con cui Pasolini sviluppò un’amicizia e una collaborazione: Giuseppe Zigaina, Federico De Rocco, Virgilio Tramontin, Anzil e Renzo Tubaro.

Inoltre, il sito del Centro Studi è stato completamente rinnovato ed è più facilmente consultabile. Ad esempio, adesso il Fondo Angela Molteni è stato inserito sotto la voce Pagine corsare e al momento è disponibile il primo capitolo dedicato alla vita del poeta. È stata infine creata una sezione interamente dedicata alla Scuola Pasolini/ Summer School e chi desidera conoscere i luoghi pasoliniani troverà arricchito l’itinerario con la disponibilità del volume Storia di una casa. Pier Paolo Pasolini a Casarsa, curato da Angela Felice.

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