I migliori film sulla Resistenza italiana | Culture
Top

I migliori film sulla Resistenza italiana

Tanti film narrano le storie di questo drammatico periodo, segnando anche la ripresa della cinematografia.

I migliori film sulla Resistenza italiana
Preroll

redazione Modifica articolo

19 Aprile 2023 - 17.35


ATF

Sono davvero molti i film che narrano le storie di quel periodo drammatico che va dall’occupazione nazifascista alla Liberazione. Film che hanno segnato anche la ripresa di una cinematografia liberata dalla lunga fascistizzazione delle arti, cinema compreso. Film che hanno segnato un’importante stagione per il ruolo avuto da grandi registi e da brave attrici e  importanti attori. Proprio per questo la prima proposta di visione non può che essere il capolavoro di Roberto Rossellini, “Roma città aperta”.

ROMA CITTÀ APERTA (1954)

Anna Magnani e Aldo Fabrizi ci fanno rivivere, come se fossimo in  presa diretta, ciò che stava accadendo in quei lontani giorni: i 9 mesi dell’occupazione nazista di Roma e l’organizzarsi della resistenza. Un ingegnere si pone a capo dei partigiani e un parroco lo nasconde in casa per sfuggire alle perquisizioni.
Anna Magnani e Aldo Fabrizi sono i protagonisti del film, in bianco e nero,  che è ritenuto uno dei  simboli più caratterizzanti la corrente neorealista.

fonte: CinetecaBologna
https://youtu.be/ei-b4kl3rU8

PAISÀ (1946)

Sempre di Roberto Rossellini è quest’altra pellicola, Paisà, nella quale si riprende in maniera insistita il tema della guerra antifascista. Anche questo film proprio per il fatto di essere stato interamente girato da attori non professionisti e sconosciuti è considerato come una perla del cinema neorealista.  Racconta della lenta e sanguinosa  risalita delle truppe alleate dalla Sicilia al Nord Italia. Per far capire meglio la difficoltà dell’avanzata, il film si  suddivide in sei episodi: Sicilia, Napoli, Roma, Firenze, Appennino Emiliano e Porto Tolle. Il materiale è stato poi riutilizzato per molti documentari sulla Resistenza e sul rapporto con le forze alleate.  E’ stato candidato agliOscar, come miglior sceneggiatura originale.

fonte: 29 Smith
https://youtu.be/Q3LyAzLjnvw

IL PARTIGIANO JOHNNY (2000)

Johnny è uno studente universitario appassionato di letteratura inglese che decide di disertare la chiamata alle armi, rifugiandosi in una villa in collina, dove continua a dedicarsi allo studio. Ma c’è una svolta nella sua vita: la morte di un  suo caro amico lo induce a unirsi ai partigiani. Raggiunge il raggruppamento più vicino che è composto prevalentemente da partigiani “rossi”. Il film è stato girato con la regia di Guido Chiesa che ha voluto attenersi il più possibile al grande romanzo scritto da Beppe Fenoglio, uno dei più bei romanzi sulla Resistenza.

fonte: Alberto Gimignani
https://youtu.be/uf21vqbuMv0

UN GIORNO DA LEONI (1961)

E’ il primo film di un certo rilievo diretto da Nanny Loy. Nel film sono narrati c i sentimenti che spinsero molti giovani ad unirsi ai partigiani. I protagonisti sono dei giovani (Danilo, Michele e Gino) le cui strade si incontrano e si intrecciano nell’Italia divisa dalla guerra, dopo l’otto settembre del 1943. Sfuggiti a un rastrellamento tedesco, i tre si uniscono a una formazione partigiana guidata dal giovane Orlando; con lui compiono un’azione di sabotaggio su un ponte durante la quale Michele perde la vita. Il film è ispirato a un episodio realmente accaduto della distruzione del ponte “Sette luci”, sulla linea ferroviaria Roma-Formia, all’altezza del km 25, così descritto da Pino Levo Cavaglione nel libro ” Guerriglia nei castelli romani”.

fonte: Genzano di Roma
https://youtu.be/IpCx2RRiC0M

UNA VITA DIFFICILE (1961)

Siamo nel pieno della seconda guerra mondiale in questo bel film di Dino Risi   interpretato da Alberto Sordi. Silvio, il protagonista, si unisce ai partigiani. La sua scelta si dimostra fragile e, non a caso, abbandona, non eroicamente, i partigiani. Tornerà a Roma dopo la liberazione della capitale, facendo il giornalista. Inizia la carriera giornalistica ma è condannato a tre anni di carcere per aver partecipato ai moti del luglio 1948, dopo l’attentato a Togliatti. Ottenuta la libertà, trova lavoro per un industriale. Uno spaccato dell’Italia anche dopo la Liberazione.

fonte: Rialto Pictures
https://youtu.be/2OjiB9pl-GI

Native

Articoli correlati