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Addio a Martin Amis, lo scrittore di "Money" e "La freccia del tempo"

Si è spento all'età di 73 anni a Lake Worj, in Florida. La notizia è stata confermata dalla moglie, la scrittrice Isabel Fonseca, che ha rivelato lal New York Times la causa della morte: un tumore al fegato

Addio a Martin Amis, lo scrittore di "Money" e "La freccia del tempo"
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21 Maggio 2023 - 16.48


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Martin Louis Amis si è spento venerdì all’età di 73 anni, nella sua casa di Lake Worth, in Florida. Lo ha annunciato, attraverso le pagine del New York Times, sua moglie, la scrittrice Isabel Fonseca. Quest’ultima ha rivelato che la causa della morte è stata un tumore ll’esofago, la stessa che ha ucciso il suo intimo amico e caro collega scrittore Christopher Hitchens nel 2011.

Nato ad Oxford il 25 agosto del 1949, figlio del romanziere britannico, Kinglsey Amis, oltre che dal padre, è stato profondamente influenzato dall’opera di Vladimir Nabokob, Saul Bellow, James Joyce ed Elmore Leonar: ha contribuito così a ridefinire, negli anni Ottanta e Novanta, la narrativa britannica, influenzando un’intera generazione di scrittori britannici come Zadie Smith e Will Self.

Amis ha pubblicato numerosi romanzi di grande rilievo, considerati tra le migliori espressioni della letteratura postmoderna britannica. È noto soprattutto per Il dossier Rachel (1973), Altra. Un racconto del mistero (1981), Money (1984), Territori Londinesi (1989), La freccia del tempo (1991), che sono stati maggiormente apprezzati dai critici. Per La freccia del tempo, in particolare, è stato candidato per il Booker Prizer nel 1991: i temi trattati, la trama della storia e l’innovativa tecnica usata – il tempo del racconto scorre all’indietro durante l’intero romanzo – fecero notizia e furono molto amati sia dal pubblico sia dalla critica.

Le sue opere prendono di mira soprattutto l’assurdità e le ingiustizie della società, tanto che il New York Times lo ha descritto come il maestro della “nuova sgradevolezza” (new unpleasantness).  Sono chiarificatrici, a tal proposito, le parole che lo stesso Amis ha dichiarato alla testata statunitense nel 1985: “Ho cercato di creare uno stile altro per descrivere cose basse: il mondo del fast food, dei sex show, delle riviste porno. Sono spesso accusato di concentrarmi sul lato repellente della vita, in realtà penso di essere un sentimentale. Chiunque legge i tabloid si imbatte in orrori molto più grandi di quelli che descrivo”.

Il 23 maggio, uscirà postumo, per Einaudi il suo nuovo libro La storia da dentro. Inoltre, in queste poche ore, è protagonista a Cannes, attraverso il film The Zone of Interest, del regista britannico Jonathan Glazer, un adattamento del suo omonimo romanzo del 2019.

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