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Premio Andersen: la regina di Danimarca ritira il patrocinio

Alla luce della guerra in Ucraina, la casa reale danese si schiera contro l'illustratrice russa che fa parte della giuria del celebre premio per la letteratura per ragazzi e bambini

Premio Andersen: la regina di Danimarca ritira il patrocinio
Margherita II, la regina di Danimarca
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redazione Modifica articolo

5 Gennaio 2023 - 21.22


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Guerra e letteratura si scontrano sul terreno del Premio Hans Christian Andersen per la letteratura per bambini e ragazzi. La regina danese Margherita II ha ritirato il patrocinio al premio per ragioni politiche, che affondano le radici nella guerra russo-ucraina.

Il motivo è infatti una disputa che ha al suo centro la presidente della giuria del premio Andersen, l’illustratrice russa Anastasia Arkhipova. Motivo confermato anche da un portavoce della casa reale all’agenzia di stampa tedesca DPA, che ha dichiarato: «La regina non può essere parte di questo conflitto».

La Danimarca non è il primo paese a muoversi in questo senso: alcune sezioni internazionali di Ucraina, Svezia e Finlandia facenti parte dell’IBBY (The International Board on Books for Young People, l’organizzazione no profit che promuove la letteratura per giovani appassionati e assegna il premio) avevano chiesto che l’autrice desse le sue dimissioni a seguito delle terribili aggressioni della Russia a danno dell’Ucraina.

Il premio Andersen, assegnato ogni due anni, è considerato un riconoscimento letterario tra i più onorevoli nel campo della letteratura per ragazzi e bambini; deve il suo nome allo scrittore danese di favole a cui è intitolato. È anche per questo motivo che sono piovuto critiche da ogni dove. Critiche a cui il consiglio internazionale dell’IBBY ha risposto affermando che i membri della giuria non rappresentano i governi dei paesi a cui appartengono, ma se stessi in quanto autori e artisti.

Anastasia Arkhipova è un’autrice di grande fama, illustratrice dei fratelli Grimm e delle fiabe di Andersen. Resta però forte l’accusa dell’ex direttore della Fondazione Heinrich Böll di Kiev, Sergej Sumlenny, che riconduce l’Arkhipova ad un’associazione di artisti di Mosca chiamata MOCX, nota per le sue azioni di propaganda a favore della guerra contro l’Ucraina.

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