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Lettera inedita di Tolkien battuta all’asta: “Non scriverò il seguito del Signore degli Anelli”

Aggiudicata da Christie’s a Londra per 16.250 sterline la missiva sulla trilogia

Lettera inedita di Tolkien battuta all’asta: “Non scriverò il seguito del Signore degli Anelli”
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12 Dicembre 2020 - 22.00


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di L.S.

 

“Non scriverò il sequel de ‘Il Signore degli Anelli’ perché, come è chiaramente affermato nel corso della storia, è la fine del tipo di mondo di cui scrivo: il crepuscolo in cui si fondono mitologia e storia. Dopo di che c’è solo la storia”, affermava il romanziere inglese John Ronald Reuel Tolkien, scomparso nel 1973, in una breve lettera inedita aggiudicata ad un’asta di manoscritti e libri rari e battuta da Christie’s a Londra per 16.250 sterline, oltre il doppio della stima di partenza. Non il primo ritrovamento fortuito: infatti un’altra lettera “misteriosa”, scritta a mano su carta intestata e datata 6 aprile 1963, è stata battuta all’asta per 1500 sterline, il 27 gennaio 2012. Tuttavia, la fortunata missiva non appartiene all’epistolario ufficiale raccolto nel volume “Letters Of J.R.R Tolkien” del 1981, a cura del biografo Humphrey Carpenter e del figlio dello scrittore, Christopher Tolkien.

 

Nella lettera, scritta a macchina il 3 luglio 1961 e indirizzata a “C. Gilmore” di Oxford, Tolkien esponeva in estrema sintesi la sua filosofia di narrazione: “Nessuna storia ha una fine. Nessuna immaginazione ha confini. Ma uno deve mettere la propria piccola visione in una cornice, perché non puoi vedere nulla chiaramente se non ti concentri su di essa”;  inoltre, l’autore dall’arcaismo poetico, precisando la fine della trilogia fantasy, proseguiva facendo riferimento alla complessa stesura, allora in corso, del “Silmarillion” – un’opera mitopoietica le cui storie racconteranno di un’era precedente a “Il Signore degli Anelli” (1954-55) – quella della creazione della “Terra di Mezzo”, “la Prima e la Seconda Età”, sebbene, rimasta incompiuta, sarà pubblicata postuma dal figlio Christopher, solo nel 1977.

 

“La realtà in trasparenza” è il titolo della corrispondenza di Tolkien, che raccoglie le 354 introspettive lettere, scritte dal 1914 fino alla fine della sua vita, pubblicata per la prima volta in Italia dall’editore Rusconi nel 1990, con la traduzione di Cristina De Grandis e poi ripubblicata in una nuova edizione dal titolo “Lettere 1914/1973” con la traduzione di Lorenzo Gammarelli, da Bompiani nel 2018.

 
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