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Addio ad Anne Wiazemsky, la scrittrice-attrice tedesca che sposò Godard

Amatissima da Bresson, Pasolini e Marco Ferreri e icona del marito Jean-Luc. Aveva 70 anni e ha combattuto, a lungo, contro il cancro. Era la nipote dello scrittore François Mauriac

Addio ad Anne Wiazemsky, la scrittrice-attrice tedesca che sposò Godard
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Diego Minuti Modifica articolo

5 Ottobre 2017 - 16.29


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La scrittrice ed attrice Anne Wiazemsky, nipote di François Mauriac e moglie di Jean-Luc Godard (dal 1967 al 1979), è morta oggi, a 70 anni, dopo avere sofferto per molto tempo a causa di un cancro.
Aveva recitato in ”Au hasard, Balthazar”, nel 1966, ed aveva vinto il premio Goncourt per gli studenti delle scuole superiori per “Canines”, pubblicato nel 1993. Nei suoi scritti ha raccontato spesso la sua storia personale, come l’incontro dei genitori a Berlino, nel 1945. Sua madre, Claire Mauriac, figlia dello scrittore François Mauriac, era impegnata con la Croce rossa e lavorava nel settore che assisteva gli sfollati, di cui uno dei funzionari era Yvan Wiazemsky, d’origine nobiliare russa, emigrato dopo la rivoluzione del 1917.
Anne Wiazemsky era nata a Berlino il 14 maggio del 1947. Lei e suo fratello Pierre (di due anni puiù giovane e che sarebbe diventato disegnatore, con il nome d’arte di Waiz) ebbero una giovinezza nomade, da Ginevra e Caracas, al seguito del padre, entrato in diplomazia. Anne e Pierre Wiazemsky tornarono in Francia poco prima dela morte del padre, nel 1962, quando la madre andò ad abitare nella casa di François Mauriac. Tra lo scrittore e la nipote nacque un legame molto profondo, che si fortificò, come lei scrisse, per discussioni su ”la letteratura, il bene, il male”, ma mai sulla religione, tra i due oggetto di discordia.

Al cinema aveva esordito con Robert Bresson. Nel 1969 interpreta La cinese di Jean-Luc Godard e quello stesso anno sposa il regista, diventandone attrice-feticcio e moglie per dodici anni, fino al divorzio nel 1979. Lavora con il marito in Week-end – Un uomo e una donna da sabato a domenica, Sympathy for the Devil, Vento dell’est, Vladimir et Rosa e Crepa padrone, tutto va bene.Tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta lavora anche con importanti autori italiani, come Pier Paolo Pasolini (Teorema e Porcile), Marco Ferreri (Il seme dell’uomo) e Carmelo Bene (Capricci).

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