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Sanremo, una miniera d'oro

EY, azienda di consulenza, prevede che rispetto allo scorso anno l'indotto sia in crescita. Questo conferma l'importanza di tale evento per l'economia regionale e nazionale.

Sanremo, una miniera d'oro
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7 Febbraio 2025 - 15.58


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di Manuela Ballo

Ormai l’industria della cultura e dello spettacolo rappresenta l’ 8 per cento del prodotto interno lordo nazionale e vi lavorano oltre un milione e mezzo di persone. I dati che ha presentato nei giorni scorsi la nota società di consulenza EY ne sono la più ampia dimostrazione. Il festival di Sanremo è una macchina complessa e quindi è anche molto complicato certificare in un report l’impatto economico delle cinque serate che stando a questo rapporto sarà di 245,1 milioni di euro, con un valore aggiunto di 97,9 milioni e con la creazione di 1.459 posti di lavoro.
Questi dati prevedono un incremento significativo rispetto all’edizione dell’anno scorso che, invece, si attestava a 205 milioni circa, confermando l’importanza di tale evento per l’economia regionale e nazionale.

Stando così le cose e vista l’importanza crescente dell’ industria culturale, e conseguentemente del festival, la società ha provato a stimare le spese necessarie per l’ organizzazione della kermesse, piazzandole a 20 milioni. Ricordo un festival pieno zeppo di pubblicità, in alcuni casi fastidiosa e di innumerevoli sponsor che investono e che sono utili a spingere la macchina che anno dopo anno porta il festival anche nelle nostre case. La pubblicità è uno dei punti cardine di queste manifestazioni. Per questa edizione di Sanremo l’ EY prevede che saranno spesi 67 milioni fra pubblicità e sponsor.

Recentemente sono emerse previsioni molto favorevoli sulla raccolta pubblicitaria, con un aumento del listino commerciale stimato dal Sole24Ore tra il 7% e il 12%, a seconda della durata. Questi dati sono coerenti con le stime fornite da EY, che, con una spesa pubblicitaria e degli sponsor pari a 67 milioni, segna un significativo incremento di circa 11 milioni rispetto alla precedente edizione.

Interessante è analizzare il profilo giornaliero di spesa dello spettatore tipo, così come ha fatto la già citata azienda. Il costo totale per ogni partecipante, considerando trasporto (20 euro), pernottamento (300 euro), ristorazione (75 euro), shopping (75 euro) e altre spese generiche, si aggira intorno ai 500 euro. L’attività svolta dagli spettatori (con un tasso di occupazione previsto dell’80%) e dai professionisti a Sanremo genera un valore della produzione di 25 milioni di euro e un valore aggiunto di 11,5 milioni, creando circa 220 posti di lavoro.

Altre istantanee che segnalano la crescita del valore economico: in termini di valore aggiunto, l’edizione del 2025 si attesta a 99 milioni, contro i 77 del 2024, segnando una crescita complessiva per quest’anno di 21 milioni. Incrementi anche dal punto di vista della creazione di posti di lavoro: quest’anno ne sono stati attivati 1.459, rispetto ai 1.327 posti del 2024, con un incremento di 132 unità.

Dunque questi dati confermano quanto ho scritto all’ inizio e cioè che gli eventi di cultura e spettacolo – e la loro diffusione attraverso il grande sistema dei media- sono diventati elementi decisivi per il sistema economico nazionale. Lo stesso Mario Rocco, leader di EY Italia, sostiene come Sanremo continui “a essere un rilevante motore di crescita economica per la regione con interessanti ricadute per il Paese” e che il report della sua azienda “sottolinea l’importanza degli investimenti nell’industria musicale nonché in eventi artistici di questa portata”.

La prossima settimana dimostrerà nel concreto se queste stime saranno confermate.

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