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Addio a Ivano Marescotti, gigante del teatro e del cinema con gli ideali di sinistra nel cuore

 È morto, a Ravenna, l'attore e regista Ivano Marescotti. Aveva 77 anni. Era da qualche giorno ricoverato all'ospedale civile di Ravenna a causa del peggioramento delle sue condizioni fisiche legate a una grave malattia.

Addio a Ivano Marescotti, gigante del teatro e del cinema con gli ideali di sinistra nel cuore
Ivano Marescotti
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26 Marzo 2023 - 18.46 Globalist.it


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Un grande attore. Un uomo di spettacolo impegnato nel sociale, militante di sinistra e convinto anti-fascista sempre vicino all’Anpi.

 È morto, a Ravenna, l’attore e regista Ivano Marescotti. Aveva 77 anni. Era da qualche giorno ricoverato all’ospedale civile di Ravenna a causa del peggioramento delle sue condizioni fisiche legate a una grave malattia. Lascia la moglie Erika, che aveva sposato un anno fa, e la figlia Iliade nata nel suo matrimonio precedente. 

 Lo scorso anno a febbraio, aveva annunciato la decisione di ritirarsi dalle scene per dedicarsi esclusivamente al «Teatro Accademia Marescotti» a Ravenna. Tra le sue interpretazioni indimenticabili il dottor Randazzo in Johnny Stecchino di Benigni. 

Ha lavorato fra gli altri con Leo de Berardinis, Mario Martone, Carlo Cecchi, Giampiero Solari, Giorgio Albertazzi, Marco Martinelli. L’esordio al cinema è datato 1989, con una piccola parte nel film La cintura. Nello stesso anno l’incontro con Silvio Soldini e la partecipazione al film L’aria serena dell’ovest.

Ha interpretato oltre cinquanta film, lavorando con registi quali Anthony Minghella, Ridley Scott e Roberto Benigni (Johnny Stecchino e Il mostro), Marco Risi, Pupi Avati, Marco Tullio Giordana, Maurizio Nichetti, Carlo Mazzacurati e con Gennaro Nunziante nei film di Checco Zalone. Criminali si diventa, regia di Luca Trovellesi Cesana e Alessandro Tarabelli è il suo ultimo film. Ha avuto 6 candidature al Nastro d’argento, che vince nel 2004 per l’interpretazione nel cortometraggio Assicurazione sulla vita di Tommaso Cariboni e Augusto Modigliani. Tante le fiction, a partire da La Neve nel bicchiere di Florestano Vancini (1984) fino a Màkari, regia di Michele Soavi (2021), passando per Don Matteo e Che Dio ci aiuti e tanti altri titoli. 

Profondamente legato alla sua Romagna, lui che era nato a Bagnocavallo, Marescotti a partire dagli anni ’90 ha iniziato un approfondito lavoro di recupero del romagnolo, tornando in teatro con i testi di Raffaello Baldini, per poi rileggere e riscrivere alla sua maniera Dante (Dante, un patàca ispirato alla Divina Commedia) e Ariosto (Bagnacavàl, una contaminazione tra il basso romagnolo e l’Orlando Furioso).

Noi abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo al di fuori delle scene: Marescotti era un grande attore ma soprattutto un uomo di cultura impegnato nel sociale, dichiaratamente di sinistra e convinto anti-fascista. A tutti coloro che gli hanno voluto bene le nostre condoglianze più sentite. Ciao compagno Ivano.

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