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Ucraina, l'arte è a rischio per la guerra: dalla Cattedrale di Santa Sofia a Kiev al Caravaggio nel museo di Odessa

Opere uniche al mondo e siti patrimonio dell’umanità, testimonianze di tutte le epoche storiche, rischiano di diventare macerie e polvere. In basso, i dettagli

Ucraina, l'arte è a rischio per la guerra: dalla Cattedrale di Santa Sofia a Kiev al Caravaggio nel museo di Odessa
La Cattedrale di Santa Sofia a Kiev
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28 Febbraio 2022 - 08.34


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In Ucraina, l’arte è in pericolo. Con la guerra in corso, opere uniche al mondo, siti patrimonio dell’umanità, testimonianze di tutte le epoche storiche, dall’inestimabile valore artistico e culturale, rischiano di diventare macerie e polvere.

Dalla maestosa Cattedrale di Santa Sofia a Kiev al centro storico di Leopoli a Cernvici, dal sito archeologico di Sebastopoli con i resti di una città fondata dai greci sulle rive del Mar Nero al museo di Odessa che tra le sue collezioni vanta un preziosissimo Caravaggio. Sono queste e tante altre bellezze che potrebbero essere sacrificate e cancellate dai continui combattimenti e scontri.

Se nel Paese si contano in totale sette siti certificati dall’Unesco, a questi potrebbero aggiungersi altri tra le diciassette candidature, se venissero accettate nei prossimi anni: dai resti dell’antica città di Tyras, antico porto commerciale del mondo antico fondato verso la fine del VI secolo a.C, alla foce del Dnestr, dall’osservatorio astronomico di Mykolayiv, il più antico osservatorio navale dell’Europa sudorientale, alle città rupestri della Gotia crimeana. Si devono anche includere i grandi paesaggi e le meraviglie della natura, come le faggete, che l’Unesco ha già inserito nella sua prestigiosa lista, o la steppa, che è tra i siti candidati.

Ma non solo: tra i progetti di candidatura a patrimonio dell’umanità rientra anche il centro storico di Odessa, con la sua raffinata struttura urbana, dove sono cresciuti Trotsky e Kandisky, con la sua mitica “scalinata Potemkin”, icona dei cinefili, e con il suo museo dell’arte occidentale, scrigno di capolavori d’arte europea, che vanno da Caravaggio a Rubens, da Gerard David a Guercino. In particolare, è proprio qui, che si trova il prezioso quadro “Cattura di Cristo” – come oggi viene chiamato – che è stato attributo a Caravaggio. Rubato nel 2008 e ritrovato soltanto due anni dopo, è stato oggetto di un delicato lavoro di restauro, nonché oggetto di studio della storica dell’arte Natalia Chechykova, che ne ha ricostruito l’avvincente, ma travagliata storia.

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