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Leoluca Orlando: “A Palermo la Biennale delle arti combatte egoismi e chiusure”

La manifestazione promuove l’incontro fra culture del Mediterraneo, si intitola “ÜberMauer” e mette in scena un Vangelo con un Gesù nero

Leoluca Orlando: “A Palermo la Biennale delle arti combatte egoismi e chiusure”
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6 Novembre 2019 - 16.40


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Si intitola “ÜberMauer”, traducibile con un “sopra il muro”, il festival di arte, musica, teatro, performance, letturatura, incontri educativi BAM Biennale Arcipelago Mediterraneo che si tiene da oggi 6 novembre fino all’8 dicembre a Palermo. È al suo secondo anno e ha una dichiarazione d’intenti esplicita: la rassegna è dedicata ai popoli affacciati sul Mediterraneo, al dialogo e al confronto tra culture, all’accoglienza. Il richiamo al Muro è chiaro: il 9 novembre ricorrono i trenta anni dalla caduta di quello di Berlino che separava l’Europa occidentale da quella orientale e dalle proteste per la libertà a piazza Tienanmen a Pechino. Organizzano la Biennale, che si tiene in tutta la città, la Fondazione Merz di Torino, European Alternatives and la Biennale palermitana. Per l’occasione della rassegna approda nel capolougo siciliano il Transeuropa Festival, che si svolge ogni due anni in una città diversa,

Clicca qui per il programma della Bam Biennale di Palermo 2019

Al riguardo il sindaco Leoluca Orlando ha dichiarato nella nota stampa: “Questa biennale parte dalla concezione che il Mediterraneo non sia un mare che divide ma un Arcipelago o un Continente di Acqua che unisce e che sempre più deve unire i popoli che lo abitano. L’arte ci ha dimostrato troppe volte di essere più avanti della politica, essa esprime libertà e promuove convivenza pacifica fra gli esseri umani. ‘Io sono persona, noi siamo comunità’ è la visione di Palermo, in alternativa a individualismi egoistici e alle soffocanti appartenenze a gruppi chiusi. ‘Io sono persona’ perché ognuno deve vedere riconosciuti i propri diritti, la propria individualità ma questo non può che accadere in una ottica comunitaria in cui nessuno viene lasciato indietro. Tutti diversi e tutti uguali in una casa comune”.

Tra i tanti appuntamenti, Lorenzo Marsili, fondatore di European Alternatives e curatore di Transeuropa festival, porta la nuova opera teatrale del regista svizzero Milo Rau: “Il Nuovo Vangelo” mette in scena un Gesù nero con l’attivista contro lo sfruttamento Yvan Sagnet, insieme a dodici apostoli dai ghetti dei braccianti migranti del Sud Italia. E in questo scenario Leoluca Orlando incontra Tunç Soyer, sindaco di Izmir, metropoli turca di oltre quattro milioni di abitanti, e in prima fila nell’opposizione al regime di Erdogan.

Beatrice Merz, presidente della Fondazione Merz e curatrice del programma Punte Brillanti di Lance, per “ÜberMauer” organizza più mostre di autori di più generazioni dall’Italia, da Israele, Iran, Albania, Messico, Palestina, Libano, Cile, India offrono, insieme ad artisti italiani. Tra i tanti autori, l’iraniana che vive negli Usa Shirin Neshat.

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