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Musei e siti statali, c'è il calendario degli ingressi gratuiti

Ogni collezione e luogo archeologico ha scelto il suo calendario di aperture gratis: il link al sito. Niente biglietto dal 5 al 10 marzo

Musei e siti statali, c'è il calendario degli ingressi gratuiti
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26 Febbraio 2019 - 18.33


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Dal 5 al 10 marzo si potrà entrare gratis in tutti i musei e siti archeologici statali: il ministro dei Beni e attività culturali Alberto Bonisoli ha istituito la Settimana dei musei “a cadenza annuale” con sei giorni a ingresso gratuito. Esclusi questi sei giorni, come aveva già annunciato, il ministro ha dato il via ai 20 giorni all’anno senza biglietto. Dove ogni museo o sito appronta e sceglie il suo calendario. Occorre pertanto informarsi luogo per luogo.

Qui il sito “iovadoalmuseo” per trovare le aperture dei musei

La suddivisione dei giorni a ingresso gratuito è la seguente: otto giornate sono scelte dai direttori dei musei autonomi e dei poli museali regionali in base al territorio (per esempio feste patronali, momenti di minor afflusso…); sei giorni cadono durante la ‘#SettimanaDeiMusei’ dal martedì alla domenica che quest’anno ricade dal 5 al 10 marzo; infine sei giornate gratuite cadono nelle prime domeniche del mese, da ottobre a marzo (con Dario Franceschini ministro l’ingresso gratuito cadeva in tutte le prime domeniche di ogni mese in tutto l’anno).

Una novità ragguardevole è il biglietto a 2 euro per i ragazzi e le ragazze dai 18 ai 25 anni.

Poiché ogni museo appronta il proprio calendario, il Mibac fa campagna di comunicazione con #IoVadoAlMuseo sui canali social e sulle reti Rai con spot del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma diretto da Paolo Santamaria. Gli hashtag Twitter e Facebook sono #IoVadoAlMuseo e #SettimanaDeiMusei.​

“Con questo decreto – ha spiegato il ministro – cambieranno fondamentalmente due cose: la prima è che con la Settimana dei Musei sarà identificato un periodo preciso di lancio della stagione museale con tutti i musei statali gratuiti. La seconda novità è aver dato la possibilità a ciascun istituto statale di impostare un piano di gratuità sostenibile, migliorando la qualità della offerta e dunque di fruizione dei beni culturali, garantire sicurezza e tutela del patrimonio culturale in armonia con le esigenze del territorio”.

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