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Recalcati racconta il "Cretto", il sudario di Burri sul terremoto

L'analista al Maxxi introduce al volume di foto di Aurelio Amendola sulla grande opera di Land Art a Gibellina Vecchia, in Sicilia

Recalcati racconta il "Cretto", il sudario di Burri sul terremoto
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19 Giugno 2018 - 15.05


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Dopo il terremoto tra il 14 e 15 gennaio 1968 1969 nel Belice, in Sicilia, il paese di Gibellina era integralmente distrutto. Il sindaco, Ludovico Corrao, chiamò i principali artisti del tempo per lasciare il loro segno in una città nuova e ricostruita, Gibellina Nuova. Alberto Burri scelse invece di intervenire sulle macerie del paese vecchio: creò un”Cretto”, una superficie in cemento che nei suoi canaloni riprende le vie del borgo. Un sudario, è stato definito, un atto di memoria, un luogo carico di suggestioni, ricordi, implicazioni sulle rovine, sulla vita sulla resistenza.
Appare quindi coerente che lo psicoanalista e intellettuale Massimo Recalcati abbia scritto il testo al volume “Alberto Burri. Il grande Cretto di Gibellina” edito da Magonza (25 euro) e con le fotografie inedite in bianco e nero di uno dei migliori fotografi d’arte al mondo, Aurelio Amendola.

Lo stesso Recalcati presenta il volume mercoledì 20 giugno, alle 21, nella piazza del museo d’arte contemporanea in via Guido Reni a Roma, a ingresso libero fino a esaurimento dei posti. Introduce Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi, intervengono Aurelio Amendola e Alessandro Sarteanesi della Fondazione Burri di Città di Castello.

Recalcati tiene una “lectio” su Burri e sulla storia dell’opera di Land Art più grande al mondo, iniziata nel 1985 e completata postuma nel 2015. Per Recalcati «l’opera d’arte, come sanno bene tutti i grandi artisti, intrattiene sempre un rapporto con l’assoluto, con l’irraffigurabile, con il reale, con l’impossibile». E, ancora: «l’arte non può accontentarsi di celebrare il visibile e il suo ordine conformistico, ma deve discendere nell’abisso dell’informe, del Terrificante, dove incontriamo, insieme alle macerie del mondo, le nostre».

Il libro comprende una selezione di testi di Régis Debray, Pietro Bellasi e Georges Didi-Huberman. Recalcati è direttore scientifico della Scuola di specializzazione in psicoterapia Irpa (Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata), è analista, insegna all’Università di Pavia e di Verona.

www.maxxi.art
www.magonzaeditore.it

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