Morto Elio Pandolfi, se n'è andato il grande doppiatore e attore italiano | Culture
Top

Morto Elio Pandolfi, se n'è andato il grande doppiatore e attore italiano

L'artista aveva 95 anni. Lascia alle spalle una lunga carriera tra cinema, radio e tv. Ha doppiato voci in oltre 500 film, ha recitato per registi come Lina Wertmuller, ha fatto teatro e varietà anche con Wanda Osiris

Morto Elio Pandolfi, se n'è andato il grande doppiatore e attore italiano
Preroll

admin Modifica articolo

12 Ottobre 2021 - 18.08


ATF

Questa notte è morto l’attore Elio Pandolfi. Se ne è andato nella sua casa romana all’età di 95 anni. A dare la notizia della scomparsa è stata la famiglia. Lascia il figlio adottivo Natale Orioles e per sua stessa volontà non si terranno i funerali.

L’ultima volta in palcoscenico fu nel 2019 a Roma, in ‘Io mi ricordo’ con Riccardo Castagnari e la regia di Paolo Silvestrini. 

Dario Franceschini commenta la scomparsa sull’Ansa: “Con profonda tristezza apprendo della scomparsa di Elio Pandolfi, un grande attore e doppiatore italiano. Il mondo dello spettacolo piange la scomparsa di un suo grande protagonista. Sono vicino alla famiglia in questa triste giornata”.  
Mentre il regista Pino Strabioli continua “Era davvero uno degli ultimi di quella generazione di attori che avevano fatto di tutto, dalla prosa alla rivista. Ed era una vera memoria vivente: ricordava tutto, ogni incontro con Wanda Osiris e quel mondo che oggi non c’è più. Forse – aggiunge all’Ansa – è stato poco riconosciuto e onorato. Mi rimproverava sempre: ‘in tv hai dedicato uno speciale a tutti tranne che a me’. Colpa della pigrizia della Rai. Ed era un vero peccato perchè lui da sempre filmava anche tutto. Aveva un archivio pieno di immagini di Panelli, Mastroianni, Bice Valori”.

Pandolfi è stato un attore, doppiatore e cantante italiano. Nato a Roma il 17 giugno 1926, terzo di quattro figli. ll padre, Saturno Pandolfi, era custode dell’Istituto Tecnico Commerciale ”Vincenzo Gioberti”, situato nel Palazzo Sora, dove abitò con la famiglia fino al 1945.

Mia madre capì da subito che ero diverso dagli altri bambini – raccontò Elio – inventavo commedie, recitavo versi da me composti, cantavo e ballavo nel cortile della scuola. Nel 1940, mi esibii per la prima volta in un’operetta famosa ‘Al cavallinon bianco’. Lo spettacolo si tenne nel teatrino della mia parrocchia. Mi sentivo attore nato. Nono era una scelta. Dovevo assolutamente fare l’attore. A tutti i costi”.
Nel 1948, dopo essersi diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma, debutta a Venezia come mimo-ballerino in ‘Les Malheurs d’Orphée’ di Milhaud e nello stesso anno entrerà al Piccolo Teatro della capitale.
Da quel momento la carriera di Elio Pandolfi sarà fittissima. 

Elio, infatti, non si limiterà solo al teatro.
Nel 1949 si avvicina alla radio: scritturato da Nino Meloni per la Compagnia del teatro comico musicale di Roma. In tarda età si riaffianca alla radio come conduttore di Hollywood Party, a Radio3, dove narrava del cinema di ieri e oggi e ricordava le amicize con personaggi come Marcello Mastroianni, Bice Valore e tanti altri. 

Dalla fine del 1940partecipò a trasmissioni di rivista tra le quali ‘Campo de’ Fiori’ diretto da Giovanni Gigliozzi (1955), ‘La Bisarca’ di Garinei e Giovannini (1949-51), ‘Giringiro’ (1951), ‘Rosso e nero’ con Corrado (1951-57), ‘Briscola’ di Puntoni e Verde (1949-51), ‘Caccia al tesoro’ (1952-54) di Garinei e Giovannini.

Insieme a Rina Morelli venne scelto da Luchino Visconti per parecipare allo spettacolo ‘L’impresaruo delle Smirne’, in cui interpretò il ruolo del cantante castrato. 
Nle 1954 fece il suo debutto da cantante nell’operetta di Alfredo Cuscinà, ‘La barca dei comici’. 
Il suo percorso tetrale continua, vedendolo sul palco con perosnaggi del varietà come Wanda Osiris, Carlo Dapporto, Lauretta Masiero, Febo Conti, Antonella Steni e per i varietà come Studio1 con Mina.
Negli anni ’80 e ’90 tornò ad essere molto attivo in teatro: ‘La vedova allegra’ nel Teatro Lirico Giuseppe Verdi nel 1988, ‘Parata di primavera’ nel 1992 di Robert Stolz, nel 1933 in ‘Sogno di un valzer’ di Oscar Straus, nel 2005 in ‘Gasparone’ di Karl Millocker e nel 2008 ne ‘Il paese del sorriso’ con Silvia Dalla Benetta.
Tra il 2004 e il 2005 prodotto da Teatro Il Primo di Arnolfo Petri si dedica all’operetta: ‘Operetta mon amour’ (2004) e ‘Le Vispe Terese’ (2005).

Come doppiatore ha all’attivo più di 500 film. 
Fu la voce di Stanlio della coppia Laurel e Hardy assieme a Pino Locchi che dava la voce a Ollio, oltre che doppiatore dell’attore francese Jacques Dufilho in tutti i film della serie sul Colonello Buttiglione.
Ha prestato la sua vice anche alla Disney, fu la seconda voce di Paperino nei cartoni degli anni sessanta-settanta, alternato a Oreste Lionello. nello stesso periodo doppiò anche Daffy Duck, come seconda voce nei doppiaggi dei Looney Tunes e Merrie Melodies.
Inoltre, ha dato voce a Le tont ne ‘La bella e la bestia’. 
Al cinema lavorò con registi del calibro di Fellini e Wertmuller. 
Tra i film in cui recita ci sono: ‘Perdonami! ‘, regia di Mario Costa (1953); ‘Totò lascia o raddoppia? ‘, regia di Camillo Mastrocinque (1956); ‘Il figlio del corsaro rosso’, regia di Primo Zeglio (1959); ‘La cento chilometri’, regia di Giulio Petroni (1959); ‘Noi duri’, regia di Camillo Mastrocinque (1960) e ‘Il magnifico avventuriero’, regia di Riccardo Freda.

Nel 2016 è stato premiato alla casa del Cinema di Roma, con il Nastro d’argento alla carriera per il documentario a lui stesso dedicato dal titolo “A qualcuno piacerà”, diretto da Caterina Taricano e Claudio De Pasqualis anche lui voce di Hollywood Party. La stessa Caterina Taricano ha dedicato a Pandolfi una monografia, “Elio Pandolfi che spettacolo”, uscita nel 2017 per l’editore Gremese, da non perdere. 

“I più grandi mi hanno sempre apprezzato, da Mastroianni a Bice Valori, da Lauretta Masiero a Paolo Ferrari per arrivare a Maurizio Costanzo e Paolo Limiti e oggi sono contento dei tanti spettacoli belli che ho fatto e un po’ orgoglioso anche delle due tesi di laurea – disse al compimento dei suoi 92 anni – che sono state scritte su di me, una di circa 500 pagine all’Università di Firenze ‘Elio Pandolfi, un’orchestra di voci, attore cantante e doppiatore’ e l’altra all’Università la Sapienza ‘Pandolfi nella tradizione dell’operetta, i suoi mille talenti'”.

Native

Articoli correlati