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Il Fast food delle serie tv

Appuntamento del venerdì di Culture Globalist. Questa settimana "Sissi" su Canale 5 e "Stay Close" su Netflix

Il Fast food delle serie tv
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7 Gennaio 2022 - 12.24


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di Vittoria Maggini

Vacanze di Natale, pioggia perenne e Omicron. Il mix perfetto per aumentare la dose di bingewatching di serie tv. I prodotti sono talmente tanti, troppi, che sarei tentata di rivedermi ancora una volta “Friends”, una garanzia per me. Eppure, se si cerca attentamente, qualche prodotto interessante c’è. Tra questi “Sissi” su Canale 5, e le miniserie thriller tratte dai romanzi di Harlan Coben, se siamo disposti a fare una maratona per terminarle in una serata. 

“Sissi”, alla quarta puntata è già boom di ascolti 
Dal 28 dicembre all’11 gennaio su Canale 5 viene trasmessa la serie tedesca “Sissi”, per tre prime serate e sei episodi. La serie ha già fatto boom di ascolti in Germania, tanto che è già stata rinnovata per una seconda stagione. 
Come si evince dal titolo, racconta la storia dell’imperatrice austriaca Elisabetta, detta appunto Sissi, moglie del kaiser Francesco Giuseppe I d’Austria. Dei numerosi prodotti televisivi, ispirati alla giovane principessa, è celebre la trilogia di film cult con Romy Schneider e diretta da Ernst Marischka. 

La nuova serie è decisamente più realistica e disincantata rispetto alla trilogia anni ‘50, anche se non mancano elementi romanzati, con qualche caduta nel trash (come quando Elisabetta si fa insegnare tecniche sessuali da una prostituta con cui diventa amica o la maledizione fatta all’imperatore da una donna che augurava ai suoi cari di avere un futuro di sofferenza). A parte questo però, era arrivato il momento per la tv di rispolverare la storia di un personaggio tanto amato dal suo popolo e la cui storia ha sempre incuriosito molti. 

Come si vede fin dalle prime puntate, la storia d’amore tra Elisabetta e Francesco Giuseppe ha avuto molti bassi e pochi alti. Sissi non si è mai integrata nella vita di corte e ne ha sempre sofferto anche fisicamente (alcuni storici hanno detto che soffrisse di anoressia nervosa). 
Ha dovuto poi affrontare la morte della figlia Sofia prima e il suicidio del figlio Rodolfo dopo, i due colpi di grazia che hanno portato alla principessa gravi crisi nervose e a una salute cagionevole. 

Sissi però non è diventata un’icona per essere stata “la moglie di…”. Infatti, mentre Francesco è un ultra-conservatore e condivide i valori tradizionali della monarchia, Sissi è stata cresciuta con molta semplicità in modo che non sviluppasse un carattere aristocratico. Sin da piccola si dimostra animo libero e poco avvezza alle regole. Dai suoi diari è emersa la disapprovazione delle condizioni sociali in cui versava la popolazione austriaca e ungherese. Sissi ci ricorda e in qualche modo si può accumunare a Lady Diana, entrambe chiamate le “principesse tristi”, dal fatale destino. 

Il trailer  di “Sissi”

Su Netflix, “Stay Close” è una delle peggiori miniserie tratta da Coben
Quando si tratta di thriller, mio genere prediletto, sono assai pignola. Proprio nei giorni scorsi è uscita su Netflix “Stay Close”, thriller-drama inglese, nuovo adattamento di un romanzo di Harlan Coben. La produzione rientra nell’accordo firmato dall’autore con la piattaforma di streaming, che prevede la realizzazione di diverse miniserie tratte dai suoi romanzi ma adattate in diversi paesi europei, tra cui “The Stranger”, “Estate di Morte” e “Suburbia Killer”. 

Le somiglianze sono molte: protagonisti che sembrano avere vite diverse e che sono in realtà tutti collegati da intrighi improbabili e un evento specifico (di solito una sparizione o una morte) che riporta il passato di tutti a galla. Non male come fil rouge, se si vuole guardare una serie non troppo impegnata e farsi una scorpacciata di una sera per poi crollare sul divano, se non fosse che per “Stay Close” dove alcune scene sono talmente assurde da lasciarmi sbigottita. 

Al centro della storia c’è Megan, una madre di famiglia, tre figli, un marito e una villetta alla periferia di una città inglese. La sua storia si intreccia con quella di un locale notturno, dove la figlia va a festeggiare il carnevale e dove sparisce il figlio di un uomo molto ricco, il cui rapimento si interseca con una serie di misteriose sparizioni, opera di un serial killer. 
Una trama non troppo originale (ma che poteva essere salvata), peggiorata dalla recitazione degli attori e da alcuni eventi inverosimili che sfociano nel caricaturale, come i due assassini che ballano e cantano (mah…). Se volete vedere un thriller non troppo cupo e più teatrale, tra questi, meglio “Suburbia Killer”.

Il trailer di “Stay Close”

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