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La frusta musicale

L'appuntamento del mercoledì di Culture Globalist - 5 gennaio 2022

La frusta musicale
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5 Gennaio 2022 - 11.04


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di Lucia Mora

Anno nuovo, vita nuova. Non è quasi mai così, ma sognare non costa nulla (per ora) e porsi qualche obiettivo non guasta di certo. Se siete in cerca di buoni propositi, vi consiglio due o tre dischi da ascoltare e riascoltare, perché hanno in sé qualcosa in grado di renderci persone migliori.

Ogni disco rappresenta quindi un augurio. Pronti via.

Animals Pink Floyd (1977)
Sono tre gli “animali” protagonisti di questo disco: i maiali, i cani e le pecore. I maiali ricordano molto quelli della celebre fattoria di George Orwell; sono l’incarnazione del potere che mangia e che si arricchisce alle spalle di chi invece fatica in condizioni misere. I cani sono gli arrivisti, i traditori, i violenti, sono cioè tutti quegli individui che ambiscono alla ricchezza dei maiali e che farebbero qualsiasi cosa pur di arrivarci. E poi c’è il gregge. «Una specie di massa senza più un individuo», per dirla con Giorgio Gaber, una massa di servi obbedienti ai padroni perché di quei padroni, di quei leader dispotici hanno bisogno per sentirsi al sicuro.
Primo augurio: avere il coraggio di prendere posizione quando serve (cioè spesso, al giorno d’oggi), anche se ciò significa uscire dal gregge. Il silenzio degli onesti è peggio della cattiveria dei malvagi, diceva qualcuno.

Animals – Pink Floyd

Anime salveFabrizio De André (1996)
Un album composto al 50% da Fabrizio De André (i testi) e al 50% da Ivano Fossati (le musiche) con contaminazioni reciproche può forse non essere meraviglia pura? E infatti. Anime salve è l’ultima produzione discografica di De André perché ne rappresenta il testamento spirituale. È un abbraccio agli ultimi, a chi è indifeso, attaccato o dimenticato. Un atto di amore per le minoranze, cioè «per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione».
Secondo augurio: avere empatia. Solo l’empatia può salvarci.

Anime Salve – Fabrizio De André

Lampo viaggiatoreIvano Fossati (2003)
Come avere empatia? Ascoltare “Pane e coraggio”, seconda meravigliosa traccia di questo disco, è un buon punto di partenza. Fossati dà voce ai migranti che vedono nell’Italia la speranza di un nuovo inizio, con la consueta capacità del cantautore di dosare e di scegliere le parole come si fa con le poesie. Ultima osservazione: “C’è tempo” è un capolavoro. Stop. Canzoni del genere dovrebbero essere scolpite su tutti i muri, in tutti i luoghi e in tutti i laghi. 
Terzo augurio: riscoprire l’importanza del tempo, per non arrivare a un certo punto della vita e scoprire di “aver perso lo sparo della partenza” (citazione da quella canzone dei Pink Floyd che, guarda un po’, si chiama “Time”).

Pane e coraggio – Ivano Fossati

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