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"Fuori era primavera" di Gabriele Salvadores: un viaggio dell'Italia in lockdown

Realizzato con le riprese amatoriali degli italiani durante il periodo di isolamento forzato, sarà disponibile da stasera su RaiPlay e poi andrà in onda il 2 gennaio su Rai3

"Fuori era primavera" di Gabriele Salvadores: un viaggio dell'Italia in lockdown
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10 Dicembre 2020 - 17.10


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Fuori era primavera – Viaggio nell’Italia del lockdown è il docufilm di Gabriele Salvatores che racconta come gli italiani hanno vissuto i lunghi mesi del lockdown, l’estrema misura adottata per fronteggiare l’emergenza sanitaria del Covid-19. Arriva stasera sulla piattaforma online di RaiPlay e sarà poi trasmesso il 2 gennaio su Rai3 in prima serata.
Prodotto da Indiana Productions e Rai Cinema, la genesi del film è già nota ai più: il regista ha chiesto alle persone di inviargli dei filmati “casalinghi”, che hanno girato con i propri smartphone durante quel periodo; poi, insieme a Massimo Fiocchi e Chiara Griziotti, li ha selezionati e ne ha curato l’ottimo montaggio, per realizzare infine un grande video collettivo della durata di un’ora e un quarto, in cui si alternano riprese sia amatoriali sia professionali.
La narrazione segue l’ordine cronologico degli eventi, dalle prime fasi del contagio alla fine dell’isolamento  forzato: si propone come un intenso viaggio di speranza verso un futuro più roseo, dove non mancano, però, nell’attesa i grandi momenti di dolore, di sfiducia e di paura di rimanere soli. In altre parole, viene offerto uno spaccato nudo e crudo dell’Italia di oggi in una delle sue pagine più buie: dalle piazze vuote alle strade poco frequentate, dai medici agli infermieri in prima linea negli ospedali, che cercano di salvare più vite umane possibili, dalle “riunioni cantate” sui balconi, durante le quali le persone, per passare il tempo e per sentirsi più unite, intonano dei veri e propri concerti, all’ ’insostenibile fatica di vivere molto tempo in casa; e infine, il lento ritorno alla vita e alle routine quotidiane.
È un docufilm che, secondo il regista, non si abbandona mai ad una retorica patetica, ma che piuttosto cerca di portare alla luce le emozioni vere, quelle forti, che descrivono e documentano l’effettiva realtà dei fatti, che a volte facciamo presto a dimenticare.

Il trailer del docufilm:

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