A 90 anni si è spento ieri 2 marzo nella sua città, Roma, Tullio Gregory: è stato uno dei più accreditati e stimati storici della filosofia e delle idee. Accademico dei Lincei, dal 1951 aveva collaborato con l’Istituto della Enciclopedia Italiana (la Treccani), aveva diretto la sezione di Storia della Filosofia e di Storia del Cristianesimo e ne era una figura portante come membro del consiglio scientifico. L’alto Medioevo e il Rinascimento erano i suoi principali territori di studio.
Gregory non disdegnava la cultura di massa: aveva collaborato con l’inserto culturale del Sole24ore, il “Domenicale”, e partecipava al Festival della filosofia di Modena come responsabile dei “menù filosofici”. E riteneva che la filosofia più che risposte o soluzioni dovesse fornire strumenti per orientarsi e consolare. Confidava nella ragione, ma con un’avvertenza: ”Va sempre difesa – riporta una citazione di una sua frase – Ma sapendo che impegnarsi nell’uso duro e demitizzante della ragione va fatto alla luce del dubbio. Chi è sicuro di sé può diventare un tiranno”.
Dal 29 giugno 1993 al 30 giugno 1994 fece parte del Consiglio di amministrazione della Rai, organismo soprannominato «cda dei professori» e buttato a mare dal governo Berlusconi.
Laureato a Roma in filosofia nel 1950 a 21 anni, alla Treccani entrò presto e ha curato un progetto sulle parole chiave del nuovo millennio. È stato docente alla Sapienza a Roma (di Storia della filosofia medievale e dal 1967 di Storia della filosofia, oltre ad aver diretto il Dipartimento di Ricerche storico-filosofiche e pedagogiche) e alla Sorbona a Parigi.
Tra i suoi libri si annoverano “Platonismo medievale” (1958) (il platonismo era uno dei suoi campi di studio), “Etica e religione nella critica libertina” (1986), ”Mundana sapientia. Forme di conoscenza nella cultura medievale” (1992), ”Principe di questo mondo. Il diavolo in Occidente” e “Michel de Montaigne o della modernità” (2016).
Per la casa editrice Laterza ha curato la collana “I filosofi”e ha fatto da consulente per la sua disciplina.