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Dai Levi's 501 al reggiseno push-up: quando il vestito è arte

Al Moma di New York arriva 'Items: Is Fashion Modern?' (Oggetti: la moda è moderna?). Centoundici tra indumenti ed accessori per raccontare come il costume possa trasformarsi in culto. E design

Dai Levi's 501 al reggiseno push-up: quando il vestito è arte
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27 Settembre 2017 - 13.17


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Il costume sbarca nel tempio dell’arte moderna: il Moma di New York. La rassegna ‘Items: Is Fashion Modern?’ (Oggetti: la moda è  moderna?) dall’1 ottobre al 28 gennaio 2018, con 111 pezzi intende dimostrare quanto la moda abbia influenzato e continui ad influenzare la vita quotidiana quanto il design. Saranno esposti indumenti e accessori che hanno avuto un forte impatto sulla storia e sulla società nel Ventesimo e Ventunesimo secolo . I Jeans Levi’s 501s, l’orologio Casio e il Little Black Dress, ma anche “indumenti” dalla forte valenza culturale come la kippa e il keffiyeh, ci permettono di esplorare la realtà i da un altro punto di vista. Dagli anfibi alle infradito, dalle cravatte Marinella al “chiodo” di pelle, dai leggins al reggiseno push-up: una carrellata di oggetti che sono diventati simboli e icone.

‘Items: Is Fashion Modern?’, titolo ispirato da una mostra del 1944 di Bernard Rudofsky ‘Are Clothes Modern?’, è stata curata da Paola Antonelli, responsabile del dipartimento di Architettura e Design, che ha spiegato come la moda mancasse nelle collezioni del Moma. “Il nostro obiettivo – ha sottolineato – è dimostrare che la moda fa parte del design, ma anche far sapere alla gente che gli abiti hanno un impatto sia personale che globale”. Spiega Antonelli in un articolo pubblicato sul sito del Moma: “Vorremmo esaminare i modi in cui gli oggetti vengono progettati, fabbricati e distribuiti  per approfondire le relazioni tra abbigliamento e funzionalità, etichette culturali, estetica, politica, lavoro, economia e tecnologia. Ognuna delle 111 voci sarà esplorata su tre livelli: archetipo, stereotipo e prototipo. Nella mostra, ogni elemento sarà presentato nell’incarnazione che lo ha reso significativo negli ultimi 100 anni. Ad esempio, se l’abito da sposa del 1974 di Diane von Furstenberg rappresenta lo stereotipo di questa forma di design nel Ventesimo secolo, gli altri “items”  saranno estrapolati all’indietro nel tempo attraverso esempi come l’abito Taxi di Charles James 1932, fino all’archetipo del kimono. All’interno della mostra, nuove generazioni di designer, artisti, ingegneri e produttori saranno invitati a collegare la storia di questi indumenti con la loro attuale ricombinazione e utilizzo”

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