E’ iniziato l’interrogatorio della sindaca di Roma Virginia Raggi, indagata nell’inchiesta sulla nomina del fratello dell’ex capo del personale del Campidoglio Raffaele Marra. L’accusa a carico della sindaca stellata è di abuso d’ufficio e falso. All’interrogatorio prendono parte il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Francesco Dall’Olio. Raggi è assistita dall’avvocato Alessandro Mancori. Secondo quanto si apprende l’interrogatorio si starebbe tenendo in una struttura esterna alla Procura di Roma.
Si attende di capire la versione che darà Raggi sulla scelta alla guida della direzione Turismo del fratello dell’allora capo del personale Marra, poi arrestato per corruzione. Ieri il leader M5S Beppe Grillo ha ribadito la fiducia nella sindaca con un post sul proprio blog.
“Io a volte mi chiedo se lei faccia pace con il cervello prima di parlare”. A scrivere questo messaggio nella chat dei consiglieri comunali è stata Virginia Raggi, dopo la consiliatura, quando ancora non era sindaca. La persona a cui si riferisce la Raggi è Roberta Lombardi, da sempre sua acerrima nemica tra i vertici del Movimento 5 stelle. Il messaggio è saltato fuori sul caso del dossieraggio contro Marcello De Vito, accusato di reati e abusi – accuse che poi sono cadute – e che sono costate al politico la candidatura a primo cittadino della Capitale. A pubblicare gli screenshot della chat è stato il sito Affari Italiani. Oggi intanto è il giorno dell’interrogatorio della sindaca.
Quello che emerge, in attesa delle verifiche della procure, è uno scontro di potere interno al Moviment. Da una parte la prima cittadina e i suoi fedeli. Dall’altra la corrente della Lombardi, con cui lo scontro è stato sempre durissimo.
M5s, complotto interno: far fuori De Vito e Lombardi
Attorno alla vicenda si stanno delineando quindi i nuovi elementi in mano all’accusa. Sono decine le conversazioni tra i fratelli Raffaele e Renato Marra registrate tra ottobre e novembre in mano agli inquirenti. Dopo averlo incitato a fare domanda “perché si è liberato il posto di capo del Turismo”, Raffaele spiega al fratello che bisogna avere “l’appoggio di Adriano”, riferendosi all’assessore al Commercio Adriano Meloni che qualche giorno fa di fronte ai magistrati ha confermato: “Fu Raffaele a suggerirmi quella scelta”.
I due fratelli parlarono anche con Marcello De Vito, presidente del consiglio comunale, e coinvolsero nella gestione della pratica Salvatore Romeo. Dopo la nomina, lo stesso Meloni ringraziò con una email la sindaca, Marra e Romeo. Una delle accuse di cui dovrà rispondere Raggi è infatti di falso perché ha sempre sostenuto di aver fatto tutto da sola, mentre dalle conversazioni – soprattutto quelle tra i Marra – è chiaro che furono proprio loro a istruire la pratica ottenendo diversi appoggi politici.
Legale della Raggi: il dossier De Vito è fantapolitica
Ma a emergere oggi e a entrare a gamba tesa nel dibattito politico è la nuova chat privata di “portavoce” romani. “Noi sosterremo qualunque candidato che si muova nel M5S, rispettando sia il programma e le finalità, sia i modi. A nostro avviso lui purtroppo non rispetta queste regole basilari”, è un altro dei messaggi di un anno fa, all’inizio del 2016, inviato da Raggi. Sono i giorni dello scontro proprio con De Vito, l’uomo che le contendeva la leadership e che oggi preside l’Aula Giulio Cesare. Contro di lui – è l’ipotesi su cui indaga la procura – si sarebbe messa in moto una “macchina del fango” per screditarlo e affossare la sua corsa al candidato sindaco. Nel messaggio di Raggi, De Vito è descritto come colui “che non rispetta le regole basilari” del M5S.