di Azzurra Arlotto
Il concetto di devianza è complesso. La Treccani specifica che il termine è usato per indicare “quei comportamenti che si allontanano da una norma o da un sistema di regole”. Una società senza regole e norme non può esistere, così come non possono esistere regole e norme senza la possibilità di infrangerle o di deviare da esse. Ogni società considera normale e normativo una serie di atteggiamenti che non sempre è valida per tutti allo stesso modo, di conseguenza è impensabile stilare un elenco universale dei comportamenti devianti. Secondo il partito di Giorgia Meloni, invece, un elenco esiste.
Lo scorso agosto, in piena campagna elettorale, il partito Fratelli di Italia ha diffuso un video che ha fatto tanto discutere in merito al concetto di devianza. Nel video in questione Giorgia Meloni garantisce che una volta salita al governo avrà a cuore la pratica dell’attività sportiva per «combattere le droghe, le devianze e crescere generazioni di nuovi italiani sani e determinati». Una valorizzazione dello sport e degli stili di vita sani che sono buona cosa ma che, stranamente, ricorda l’Opera nazionale Balilla che era finalizzata a diffondere “il senso della disciplina e dell’obbedienza” proprio attraverso l’educazione fisica obbligatoria. Un periodo storico in cui il concetto di “devianza sociale” fu utilizzato come strumento di repressione politica per chiudere nei manicomi migliaia di donne che non rispondevano al modello dell’angelo del focolare e di “bambini anormali” e per mandare al confino oppositori politici e omosessuali.
Dopo il video sopracitato, Fratelli d’Italia ha proposto poi sul suo profilo Twitter un post (cancellato dopo le contestazioni a riguardo) in cui ha reso pubblico un elenco di comportamenti devianti riferendosi ai ragazzi italiani. Nel post in questione la droga, il tabagismo, la ludopatia, l’autolesionismo, l’obesità, l’anoressia, il bullismo, le baby gang e gli hikikomori sono stati definiti come comportamenti devianti. Si tratta di un elenco che, come hanno rilevato anche molti esperti estranei alle polemiche politiche, mischia erroneamente cose molto diverse. L’elenco proposto da Fratelli d’Italia infatti mal si adatta alla definizione del termine devianza, in quanto in modo inappropriato accosta dipendenze, patologie psicologiche e disturbi dello sviluppo.
Questo riflette la mancanza di comprensione di fenomeni sociali e sanitari oltre che alla mancanza di rispetto verso tutti quei ragazzi che quotidianamente si trovano a combattere contro questi “mostri”. Il concetto di devianza utilizzato in questo modo sembra appartenere a una visione ancorata a ragionamenti del tipo “sei obeso perché mangi, basta iniziare una dieta per risolvere”, ragionamenti pronunciati dall’italiano medio al bar e che non ci si aspetta di sentire da esponenti politici alla guida del nostro Paese. Prestare attenzioni ai molti problemi che assillano i giovani italiani, specie dopo la pandemia, è sacrosanto. Ma per assisterli, non per combatterli come deviati.