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L’Italia, una e unita, ma si notano le differenze

Elezioni, risultati e affluenza al voto sono davvero così significativi da definire ancora di più la differenza tra nord e sud?

L’Italia, una e unita, ma si notano le differenze
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11 Ottobre 2022 - 19.41


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“Due voci sulle differenze elettorali tra Nord E Sud”
L’ateneo senese è frequentato da molte studentesse e molti studenti che provengono da
Regioni del Meridione d’Italia. Giovani che hanno seguito con particolare interesse l’ultima
tornata elettorale proprio con l’ottica di chi vive la propria terra e che per motivi di studio si
sposta altrove, spesso in alcune università del Centro o del Nord del Paese. Uno dei temi dei
quali più si è dibattuto sui media e tra gli stessi politologi è la grande differenza che ha
caratterizzato il risultato elettorale nelle diverse zone d’Italia. Ospitiamo, qui, la testimonianza
e il libero pensiero di due studenti che vivono questa condizione.

di Giuseppe Aquaro

La vittoria della coalizione di centrodestra alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 ha segnato non solo un punto di svolta nel nostro paese, ma anche un motivo di riflessione riguardo a un tema abbastanza discusso: c’è veramente questa differenza sostanziale tra Nord e Sud?

Partendo dalla Puglia e rapportandola con i diversi esiti in Italia non ci dovrebbero essere dubbi. In Puglia, come nella maggior parte del Sud, i risultati evidenziano un forte supporto al Movimento 5 Stelle che, nonostante la vittoria “schiacciante” della coalizione di centrodestra, ha ottenuto una buona percentuale rispetto a ciò che ha conseguito nella parte settentrionale del paese.

La domanda potrebbe sorgere spontanea: perché c’è questo supporto nel M5s al Sud? Poi, ha davvero a che fare con la tanto discussa differenza tra il Settentrione e il Meridione del nostro paese? Una risposta assoluta non esiste, eppure non è un caso che il maggior numero di possessori del reddito di cittadinanza siano incentrati nel Sud del paese e quindi, con molta probabilità, le persone abbiano riposto la loro fiducia a chi ha dato vita a questa manovra e, soprattutto, a chi l’ha portata avanti nei difficili anni della pandemia.

Come detto prima, una vera e propria risposta non c’è, ma si potrebbero prendere in considerazione altri fattori come lo stile di vita, le condizioni del lavoro e l’interesse attivo alla vita politica e l’eventuale possibilità di parteciparvi.

Proprio per questi ultimi due punti, sono molto interessanti e utili a fornire una riflessione i dati emersi riguardo la partecipazioni alle elezioni. Prendendo come esempio la situazione della Puglia, ma anche le altre regioni del Mezzogiorno, è stato registrato un minor numero di affluenza rispetto al nord. Basti pensare che è proprio la Puglia una delle regioni con il minor numero di elettori che si sono presentati alle urne (intorno al 56%), cosa che è accaduta diversamente nelle regione del nord dove Lombardia ed Emilia-Romagna hanno registrato il 70% circa.

Sono dati sparsi di una realtà che ancora può essere spiegata in modo frammentata, ma che purtroppo segna ancora di più il divario ormai stereotipato tra nord e sud e, soprattutto, una situazione di diversità che necessita di interventi o magari di valorizzazioni.

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