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TikTok: il social dove coesistono creatività e violenza

La piattaforma con il più alto numero di utenti giovani o preadolescenti è tra le app più amate dalla cosiddetta generazione Z, ma ha dimostrato più volte il suo essere fallace nel controllare i fenomeni pericolosi

TikTok: il social dove coesistono creatività e violenza
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3 Novembre 2021 - 21.28


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di Chiara Guzzarri

‘’La missione di TikTok è stimolare la creatività e portare allegria’’ è la prima riga dell’introduzione delle linee guida della community di TikTok, aggiornata a dicembre 2020. E poche righe sotto è dato ancora leggere: ‘’TikTok considera di massima importanza la sicurezza è una piattaforma che promuove la creatività ma non attraverso la violenza e contenuti scioccanti o che esaltino la violenza estrema o la sofferenza’’. C’è scritto, infine, alla voce che più interessa, gli atti pericolosi:‘’con l’espressione “atti pericolosi” si intendono atti svolti in un contesto non professionale o in assenza delle necessarie competenze e delle precauzioni di sicurezza, che potrebbero quindi causare lesioni gravi o la morte dell’utente o di altri soggetti. Non consentiamo contenuti che raffigurino, promuovano, considerino normale o esaltino tali comportamenti’’.

Le direttive di TikTok per creare una community basata sulla creatività sono poche e semplici. Bene. E perché, allora, si allunga l’elenco di giovani vittime che perdono la vita inseguendo hashtag che tutti sanno essere assai pericolosi? Hashtag come blackoutchallenge, hangingchallenge, skullbreakerchallenge e plankingchallenge, tanto per fare qualche esempio.  

E se a qualcuno queste parole suonano nuove non lo sono di certo per chi è abituato ad abusare dei social ogni giorno. La home di TikTok sembra un luogo sicuro, in cui ci sono solo video divertenti, ma seguendo i giusti hashtag ci si può addentrare in un percorso sempre più buio dove si viene invitati anche a partecipare ad attività e giochi pericolosi, al punto da arrivare a perdere la vita. Se poi ad addentrarsi in questa selva oscura, sono ragazzi appena adolescenti, o addirittura  bambini, diventa statisticamente facile sfiorare la tragedia.
 
Ma in cosa consistono alcune di queste pericolose challenge? Nella blackoutchallenge e hangingchallenge l’obiettivo della sfida è quello di resistere senza ossigeno legando una corda, un cappio o una cintura intorno al collo. Si deve resistere fino ad arrivare alla perdita dei sensi, poi ci si ferma (da qui il termine BlackOut). Nella skullbreakerchallenge alla vittima viene fatto uno sgambetto facendola crollare violentemente a terra, le conseguenze dell’impatto a volte sono gravissime. Infine, la plankingchallenge consiste nel lanciarsi contro le auto in corsa con l’obbiettivo di atterrare e sedersi sul cofano. 

Dietro a queste pericolosissime challenge c’è una sorta di competizione e spesso gli adolescenti  non ne comprendono il limite. Quella che è una prova pericolosa, per loro diventa un gioco. La mission di TikTok è ispirare la creatività e portare allegria nei momenti della vita di ogni giorno, creando un ambiente sicuro e confortevole in cui gli utenti si sentano sempre a proprio agio. Ma per quanto la piattaforma aggiorni con costanza le Linee Guida della Community, evidenziando con chiarezza le azioni consentite e i contenuti dannosi, forse sarebbe una saggia scelta togliere ogni tanto il telefonino dalle mani dei ragazzi e portarli ‘a fare un giro’, come si usa dire, dandogli la possibilità di interagire con il mondo reale piuttosto che mettersi cinture e corde intorno al collo davanti ad uno schermo.

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