La Toscana digitalizza il Fondo Oriana Fallaci | Culture
Top

La Toscana digitalizza il Fondo Oriana Fallaci

Sarà online entro fine anno, grazie all'impegno del Consiglio regionale della Toscana, con oltre 26mila beni digitalizzati.

La Toscana digitalizza il Fondo Oriana Fallaci
Preroll

redazione Modifica articolo

19 Giugno 2025 - 16.39


ATF

Bozze di romanzi annotate a mano, ritagli di giornale, lettere personali, nastri con interviste storiche: sono solo alcuni dei materiali che, entro la fine dell’anno, saranno accessibili online grazie alla digitalizzazione del Fondo Oriana Fallaci. Il progetto promosso dal Consiglio regionale della Toscana, nasce da una donazione del nipote ed erede della scrittrice, Edoardo Perazzi, avvenuta nel 2016.

Custodito originariamente nella casa di campagna di Casole, nel comune di Greve in Chianti, il fondo rappresenta un patrimonio di straordinario valore storico e culturale. Composto da una sezione bibliografica e una archivistica, conta oltre 26.000 documenti che saranno digitalizzati. I libri sono più di 800: non solo opere di Fallaci, ma anche testi consultati o studiati da lei nel corso della carriera.

Ancora più ricco è l’archivio di carte e materiali originali: manoscritti, appunti, bozze corrette a mano, registrazioni su nastro delle celebri interviste realizzate dalla giornalista fiorentina, riviste con suoi articoli, giornali sottolineati e annotati. A completare il corpus, anche oggetti di vita quotidiana: lettere ricevute, fotografie, vinili, testimonianze intime di una vita vissuta attraverso la scrittura.

“Per Oriana scrivere era vivere. E questo fondo ne è la prova più autentica”, afferma Monica Valentini, responsabile dell’Archivio storico del Consiglio regionale.

ll Fondo Fallaci è il primo archivio storico ad essere digitalizzato dal Consiglio regionale della Toscana. Un passo importante non solo per la tutela del materiale, ma anche per una sua nuova e più ampia fruizione: un modo concreto per rendere la memoria un bene davvero comune.

Soddisfatto il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, che sottolinea il valore civile dell’iniziativa: “Digitalizzare significa rendere la cultura accessibile, costruire memoria collettiva, proteggere un patrimonio dal tempo e dall’oblio. Con questo progetto, la Toscana si pone all’avanguardia nel panorama nazionale, offrendo al mondo intero la possibilità di conoscere più da vicino una delle voci più potenti del Novecento”.

Native

Articoli correlati