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L’Aldobrando di Gipi dà voce alle nostre paure e ai desideri

Il disegnatore e regista firma la sceneggiatura del graphic novel disegnato da Luigi Critone: fra duelli, streghi, principesse e taverne ricorda i romanzi di formazione

L’Aldobrando di Gipi dà voce alle nostre paure e ai desideri
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Sonia Boldrini Modifica articolo

21 Novembre 2020 - 15.22


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di Sonia Boldrini

Aldobrando corre il mondo. Con un trucco e una pozione da far inorridire gli animalisti, lo strego che assomiglia a Mago Merlino lo getta nel mondo alla ricerca di qualcosa che non esiste: l’erba del lupo.
L’orfano gli era stato affidato anni prima, in una notte buia e tempestosa, da un cavaliere forse senza macchia ma con parecchia paura a poche ore dal duello che lo attendeva nella fossa.
Tornano gli orfani, i bambini, gente in cerca di cose che non esistono e modi per sconfiggere la paura, nell’ultimo libro di Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi. Dopo l’uscita, e il grande successo in Francia, il graphic novel “Aldobrando” (Coconino Press – Fandango, 2020, 208 pp., 24,00 €) è arrivato anche in Italia.
La sceneggiatura è di Gipi, che ne ha affidato il disegno a Luigi Critone, fumettista italiano che ha fatto fortuna in Francia, con colorazione all’acquerello a opera di Francesco Daniele e Claudia Palescandolo. “Ci voleva qualcuno più bravo di me”, ripete l’autore, ma molti di noi appassionati lettori gipeschi? gipiani? sarebbero stati curiosi di vederlo disegnato da lui.

Gipi, già regista, oltre che disegnatore, autore della sigla del programma tv “Le invasioni barbariche” di Daria Bignardi e più volte ospite, in passato, del programma “Propaganda Live” di Diego Bianchi, si trova a suo agio in questa veste di sceneggiatore. E anche sul suo account Instagram (@gipigianni) ci regala acquerelli, disegni e test.
Leggendo “Aldobrando” tornano alla mente alcune tavole memorabili dei precedenti lavori di Gipi, a partire da “Momenti straordinari con applausi finti”, più che meritatamente candidato al Premio Strega 2020 dopo il precedente del 2014 con “Unastoria”.
Tutti siamo e siamo stati il bambino di “Momenti straordinari con applausi finti”. Quello che “voleva soltanto sbuffare sul divieto di bagnarsi prima delle fatidiche ore sei” e, una volta in acqua, mostrarsi e scoprire, “anche all’ombra dell’ombra, anche nel giallo” del sole estivo la mamma che leggeva sotto l’ombrellone: “il bambino questo voleva che accadesse per sempre”.

Una delle maggiori capacità di Gipi è, infatti, quella di dare voce, con il suo bellissimo tratto, alle nostre paure, ai nostri desideri più umani, basici, e, a volte per questo, inammissibili. Gipi racconta, disegnandole bene, cose difficili da raccontare. In maniera intelligente, ironica, toscana anche, nel senso buono del termine. Insomma, come nel suo cortometraggio “Smettere di fumare fumando”, a volte, leggendolo, smettiamo di ridere ridendo.
Il mondo in cui si muove Aldobrando è quello del divertente gioco di carte e di ruolo “Bruti” (clicca qui), ideato dallo stesso Gipi, in cui Aldobrando è più grande e meglio equipaggiato. Un universo medievaleggiante, in bilico tra l’armata Brancaleone, tanto amata dal disegnatore, e Don Chisciotte. Ma il libro mi ha ricordato anche la “Storia d’Italia a fumetti” di Enzo Biagi, per il quale lavorarono i più grandi fumettisti italiani dell’epoca, come Milo Manara, Hugo Pratt, Marco Rostagno e Carlo Ambrosini. E certi romanzi di formazione, tra i quali “Linea d’ombra” di Joseph Conrad, e Forrest Gump che corre.
Non manca niente nel mondo di Aldobrando: streghi, principesse, duelli e taverne malfamate. E c’è anche di più: alla corte del re delle Due Fontane, il fantastico segretario Dufficio, degno antesignano della burocrazia, e il valletto Lapericeno.
Ma riusciranno Aldobrando e la sua scombinata banda a salvare la principessa e a trovare l’introvabile erba del lupo? E alla fine, vivranno tutti felici e contenti? Forse.

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