Dopo le piante di Mancuso, i funghi di Sheldrake | Culture
Top

Dopo le piante di Mancuso, i funghi di Sheldrake

Il libro del biologo inglese Merlin Sheldrake, “L’ordine nascosto. La vita segreta dei funghi” è un thriller, un giallo, un’epopea e una storia d’amore insieme, oltre a un’opera di divulgazione scientifica.

Dopo le piante di Mancuso, i funghi di Sheldrake
Preroll

Sonia Boldrini Modifica articolo

10 Novembre 2020 - 19.17


ATF

Il libro del biologo inglese Merlin Sheldrake, “L’ordine nascosto. La vita segreta dei funghi” (“Entangled Life: How Fungi Make Our Worlds, Change Our Minds, and Shape Our Futures”), è un thriller, un giallo, un’epopea e una storia d’amore insieme, oltre a un’opera di divulgazione scientifica. Ogni lettore, e soprattutto i più giovani, può leggerlo a suo modo, alla ricerca della propria via di avvicinamento all’affascinante mondo dei funghi.

Sheldrake vuole cambiare il nostro modo di guardare i funghi, guidandoci alla scoperta di cosa e quanti siano davvero: i licheni, che digeriscono i minerali; i lieviti, che fanno fermentare lo zucchero nell’alcol e crescere il pane; le muffe, sono tutti funghi. E Sheldrake ce ne racconta vita, morte e, spesso, miracoli.

Quelli che noi identifichiamo comunemente come funghi, in giro per boschi o nei risotti, sono, infatti, solamente una parte, quella visibile, il cosiddetto corpo fruttifero, dei funghi, in cui vengono prodotte le spore, necessarie per diffondersi, chiedendo un passaggio al vento, agli animali. Ne sono state trovate tracce persino nelle nuvole e si ipotizza che siano in grado di influenzare il tempo innescando la formazione delle goccioline d’acqua portatrici di pioggia e dei cristalli di ghiaccio che formano neve, nevischio e grandine.

La penicillina, ce lo hanno insegnato a scuola, è stata ricavata da Fleming nel 1928 da una muffa. E dai funghi, per rimanere ai farmaci, oggi vengono anche la ciclosporina, farmaco immunosoppressore necessario per i trapianti di organi, le statine utilizzate per abbassare il colesterolo, l’allucinogena psilocibina: “Il sessanta per cento degli enzimi usati nell’industria vengono da funghi e il quindici per cento dei vaccini da ceppi di lieviti modificati in laboratorio”.

Una delle grandi proprietà dei funghi su cui Sheldrake vuole fare luce è quella di instaurare relazioni di ogni tipo, grazie alle loro capacità metaboliche: azoto, carbonio, fosforo e acqua possono arrivare alle piante tramite collegamenti forniti dai funghi, reticoli, fungini o micorrizici, che mettono in relazione organismi diversi e possono estendersi per chilometri. In una sorta di wood wide web, la “rete degli alberi”, una rete sociale da tempo oggetto di studio.

Le piante sono uscite dall’acqua circa cinquecento milioni di anni fa grazie alla collaborazione con i funghi, che hanno svolto per decine di milioni di anni la funzione di sistemi radicali finché le piante non ne hanno sviluppati di propri. E tutt’oggi, quando si formano isole vulcaniche o si ritirano i ghiacciai, sono i licheni (un’associazione di funghi e alghe o batteri) i primi organismi a stabilircisi e a produrre il suolo per le radici delle future piante. Il reattore di Chernobyl è abitato da una numerosa popolazione di funghi resistenti alle radiazioni nucleari e così via, di scoperta in scoperta.

Rigeneratori, riciclatori e tessitori di reti che uniscono insieme più mondi, i funghi e il biologo che li osserva ci portano a spasso per mondi colorati e profumati, come nel caso dei tartufi.

Ma Sheldrake pone anche continui interrogativi sul nostro modo di fare scienza e ricerca, in maniera mai banale, invitando a uno sguardo meno antropocentrico. È davvero, il suo, un libro “frutto del compostaggio di domande e fascinazioni”, come scrive nell’epilogo, mosso dalla convinzione che, pur essendo impensabili senza i funghi, noi raramente pensiamo a loro.

Così, anche mentre leggete questo articolo, i funghi stanno modificando il flusso della vita, come fanno da milioni di anni.

E se non volete fare la fine della formica zombie che, attaccata dal fungo Ophiocordyceps unilateralis, vaga per alberi e foglie per diffonderne le spore, vi conviene leggere il libro.

Dopo la sua lettura, non guarderete mai più un fungo come prima.

Native

Articoli correlati