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Che Guevara, Marie Curie, San Francesco: 15 “rivoluzionari” per Andrea Melis

Lo scrittore pubblica “Libertà. Storie di rivoluzionari”, storie per ragazzi e adulti su chi ha lottato per migliorare il mondo. Come Snowden. Con Emergency e prefazione di Gino Strada

Che Guevara, Marie Curie, San Francesco: 15 “rivoluzionari” per Andrea Melis
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18 Settembre 2020 - 18.04


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di Francesca Fradelloni

Hanno scorto le disuguaglianze nel mondo e non si sono limitati ad osservarle, hanno preso coscienza e le hanno affrontate, combattute, stracciate. Andrea Melis, scrittore di Cagliari, li chiama rivoluzionari nel suo ultimo libro destinato ai giovanissimi lettori (ma non solo), “Libertà. Storie di rivoluzionari per ragazzi che vogliono cambiare il mondo”, edito da Feltrinelli (euro 16,00). Centoventotto pagine che raccontano di uomini e donne che non si sono arresi, che hanno scelto da che parte stare. Dalla parte dei più deboli, appunto.
Prometeo, Spartaco, Francesco d’Assisi, Artemisia Gentileschi, Marie Curie, Albert Einstein, Gandhi, Rosa Parks, Che Guevara, Sylvia Rivera, Nelson Mandela, Thomas Sankara, Joyce Lussu, Edward Snowden, Estela Barnes De Carlotto, soldati, santi, scienziati, pittori, politici tutti con la stessa forza contro. “Lo vogliamo chiamare pensiero ribelle? – si chiede Gino Strada nella prefazione – È senz’altro una buona definizione, perché tutti loro si sono ribellati in un modo o nell’altro per trovare la strada che sentivano più vicina alle loro idee. Siamo abituati a riconoscere la ribellione nei confronti dell’autorità, ma c’è una ribellione altrettanto potente che si matura verso una consuetudine, un modo di pensare comune, un’inerzia culturale. Più che un pensiero ribelle, allora, in queste vite riconosco un pensiero libero”.

Quindici storie che raccontano di quindici personaggi che hanno percorso la via più difficile, meno usuale, più rischiosa e che ci hanno regalato un pezzetto della nostra libertà che ci sembra oggi così scontata. Hanno lasciato un segno nella storia dei diritti, ma soprattutto hanno saputo donare sogni e speranze, in controtendenza con la nostra attuale storia politica che ci propone incubi e paure, che trova nell’angoscia sociale il collante attraverso cui ristabilire la propria autorità e legittimità al potere.
La parola “rivoluzione” ha sempre fatto paura, pure oggi. Trovarla in un libro, diciamo, di fiabe per bambini ci dà un segno del cambiamento. Bakunin diceva che “la rivoluzione è sempre tre quarti fantasia e per un quarto realtà”. Possiamo dire, con leggerezza, essere materiale consono all’infanzia.

“Potevamo chiamarla utopia”, come dice Strada. “Tante delle storie di questo libro raccontano che utopia è – semplicemente – qualcosa mai avvenuto prima”. Come la pace per Francesco d’Assisi. Come il riscatto e la giustizia per Artemisia che colse l’occasione con l’arte per emanciparsi come donna e come pittrice. “O Marie Curie, un Gino Strada ante litteram”, racconta l’autore Andrea Melis. “Durante la Prima Guerra Mondiale, Madame Curie si adoperò perché questa scoperta fosse di giovamento per molti. Insieme alla figlia Irene allestì automobili e sedi distaccate con i primi apparecchi radiologici portatili e fissi, in maniera da consentire di effettuare la diagnosi dei feriti in prossimità dei campi di battaglia. Seguendo quello stesso principio, ora apparecchiature radiologiche sono allestite su particolari automezzi in grado di trasportare interi reparti di radiologia in zone prive di questi servizi o in caso di grandi calamità”. Non mollò mai un centimetro davanti al maschilismo imperante del mondo scientifico. Compresa l’Accademia delle scienze di Francia. Un salotto intellettuale talmente retrogrado e razzista che reputava una donna indegna di farne parte. C’è poi l’umanità combattente e mai arrendevole di Einstein.

Un grande rivoluzionario che con i suoi no ha dato luce alle democrazie è Edward Snowden, l’ex informatico della Cia che con le sue rivelazioni ha dato il via al Datagate, lo scandalo sulla sorveglianza di massa messa in atto da alcuni governi all’insaputa dei cittadini. La portata delle rivelazioni fatte da Snowden è incalcolabile, e ha messo in imbarazzo più di un governo. “Edward Snowden aveva ragione”, afferma Melis. “Non è un traditore della Patria, come ci vogliono raccontare, anzi. È il programma di sorveglianza di milioni di americani che l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza portava avanti ad essere illegale. Lo ha stabilito la corte d’appello Usa, ribadendo un principio molto importante per le nostre democrazie”. Bellissima è la figura di Joyce Lussu, partigiana, scrittrice, poetessa, medaglia d’argento al valore militare, capitano nelle Brigate Giustizia e Libertà, sorella dello storico e antifascista Max Salvadori e moglie in seconde nozze di Emilio Lussu, politico e scrittore. “Ha tradotto tanti poeti minori, spesso provenienti dalla cultura orale: albanesi, curdi, vietnamiti, afroamericani, eschimesi, aborigeni. Di tutto ciò è un esempio eccellente la sua traduzione delle poesie del turco Nazim Hikmet. La nonna parlante, la chiamavano, grazie al suo magnifico rapporto con la memoria e i giovani. Una vita contro”, dice Melis.

Questo libro è nato da una collaborazione tra Feltrinelli ed Emergency per diffondere tra i ragazzi le idee e la filosofia che da 25 anni animano e alimentano il prezioso lavoro dell’Associazione. Bellissime le illustrazioni di Fabio Sardo. “Abbiamo ragionato a lungo per la selezione dei nomi e ci siamo concentrati su un fatto: dovevano essere attivisti e non pensatori e basta. È il motivo per cui non c’è Karl Marx”, spiega l’autore. “Abbiamo poi scelto personaggi che fossero orientati sui diritti umani, mission di Emercency”.

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