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Lo Strega Europeo a David Diop per il fuciliere senegalese al servizio di Parigi

“Fratelli d’anima” mette in forma romanzata una storia dimenticata: i francesi spedirono dalle loro colonie 450mila africani nel massacro della prima guerra mondiale

Lo Strega Europeo a David Diop per il fuciliere senegalese al servizio di Parigi
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13 Maggio 2019 - 15.49


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La storia di un fuciliere senegalese che combatte nell’esercito francese contro i tedeschi durante la prima guerra mondiale si è aggiudicata il Premio Strega 2019: è il romanzo Fratelli d’anima di David Diop (Neri Pozza, pp. 122 p., € 16,00, traduzione di Giovanni Bogliolo) che intreccia l’Africa, l’Europa, la carneficina del conflitto, la vicenda ispirata a fatti veri ma misconosciuti.
Il riconoscimento, alla sesta edizione, è stato dedicato al giornalista radiofonico di Trento rimasto ucciso nell’attentato dell’11 dicembre 2018, il 29enne Antonio Megalizzi. Diop ha ottenuto 11 dei 22 voti battendo Come cade la luce di Catherine Dunne (Guanda editore), Fuori di sé di Sasha Marianna Salzmann (Marsilio), La superba di Ilja Leonard Pfeijffer (Nutrimenti) e La capitale di Robert Menasse (Sellerio).

Diop ha madre francese e padre senegalese, è nato a Parigi, da bambino e da adolescente è cresciuto nel paese africano e ha due sensibilità e sistemi di pensiero a cui dà forma nella sua narrativa. È consapevole che per molti giovani africani l’Europa è un sogno, a suo parere spesso è un miraggio (lo ha detto ad Alessia Rasetelli sulla Lettura del 5 maggio) ma ritiene che il continente dovrebbe confrontarsi con i torti e i crimini commessi dal colonialismo così come «la Germania ha riconosciuto i crimini della Shoah» e ricorda come il continente europeo sia stato e sia tuttora «crocevia di migrazioni millenarie e che gli europei sono stati a loro volta migranti».

La trama del romanzo ha come protagonista Alfa Ndiaye, soldato, che in battaglia vede morire sbudellato e tra pene d’inferno il fraterno amico Mademba Diop. I senegalesi vengono usati dall’esercito e spinti a comportarsi con la massima ferocia concepibile contro i nemici e Ndiaye, dopo la morte dell’amico, si scatena mozzando mani ai soldati tedeschi con il machete e portandole come trofeo al capitano. Assolve al suo compito più di quanto immaginasse. Ma tradisce la sua tradizione stessa. Quella ferocia divora lui stesso. Nella prima guerra mondiale la Francia arruolò circa 450mila africani, che colonizzava, e lì spedì al fronte contro i tedeschi.

Fratelli d’anima ha ricevuto il premio Goncourt des Lycéens. La premiazione dello Strega Europeo si è tenuta domenica pomeriggio al Salone del libro di Torino, al Circolo dei lettori.

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