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Sappiamo tutto sulla povertà, ma poco sulla ricchezza

Al seminario organizzato dal DISPOC (Unisi) si è discusso sulle disuguaglianze economiche e sull'impenetrabilità del mondo dei ricchi con il supporto dei dati. È stato inoltre presentato il volume “Non è giusta. L’Italia delle disuguaglianze”

Fonte: unisi.it
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5 Dicembre 2025 - 15.56


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di Giada Zona

È La ricchezza (almeno quella estrema) è un problema?. Una prima risposta è venuta dal professore Fabio Berti aprendo i lavori: “abbiamo estrema conoscenza sui poveri e sulla povertà, ma sappiamo pochissimo sui ricchi e sulla ricchezza”, ha sostenuto. Perché, prosegue il docente, i ricchi sono relativamente pochi da intercettare nelle indagini campionarie ed è anche difficile contattarli, con il risultato di indagini qualitative che coinvolgono tantissimi poveri. 

Altri interessanti dati e spunti sono venuti dalla presentazione del libro “Non è giusta. L’Italia delle disuguaglianze” (Laterza, 2025) a cura di Giacomo Gabbuti, storico-economico. Reddito, ricchezza, povertà, gap salariali, disuguaglianze di genere, mobilità sociale e disuguaglianze globali sono i principali argomenti affrontati nel volume, supportati dai dati. 

Diversi i grafici e le tabelle presentate al pubblico a supporto delle teorie; tra questi è stato presentato un grafico sul peso della ricchezza e dell’eredità sull’economia italiana dal 1861 al 2021 in Italia, suggerendo l’aumento della ricchezza accumulata e dell’importanza dei beni ereditati, tornando a livelli tipici tra la fine dell’800 e l’inizio del Novecento.

Poi è la volta di una tabella che mostra come i guadagni derivati dal capitale siano distribuiti tra le varie fasce della popolazione italiana, considerando il periodo che va dal 1989 al 2016. E’ l’indicatore di Gini, strumento di misurazione statistica, a rivelare che la disuguaglianza generale del reddito è aumentata, salendo da 0.47 a 0.58 tra il 1989 e il 2016.

È stato successivamente presentato un grafico sulle disuguaglianze e composizione dei redditi italiani tra il 1989 e il 2016, segnalando una diminuzione della disuguaglianza fino al 2008, seguita però da un’inversione di tendenza in seguito alla crisi finanziaria. 

Altro dato importante è suggerito dalla curva d’incidenza della crescita dei redditi globali tra il 1988 e il 2018: dal 1988 al 2008 a guadagnare di più sono le classe medie dei Paesi emergenti, dal 2008 al 2018 crollano i redditi delle classi medie occidentali e l’1% più ricco del mondo ha visto una grande crescita del suo reddito.

L’evento ha visto i saluti istituzionali del direttore del dipartimento, Francesco Marangoni e gli interventi di Fabio Berti, ordinario di Sociologia presso il DISPOC, Giacomo Gabbuti e Matteo Coronese della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Roberto Iacono, Norwegian University of Science and Technology e Fabio Massimo Lo Verde, dell’università di Palermo. Gran parte del seminario è stata dedicata alla presentazione del libro “Non è giusta. L’Italia delle disuguaglianze” (Laterza, 2025), curato da Giacomo Gabbuti.

Grazie al supporto dei dati, alla presenza di professionisti delle scienze sociali e alla presentazione del libro “Non è giusta. L’Italia delle disuguaglianze” (Laterza, 2025), l’evento ha offerto maggiore consapevolezza sulla distribuzione della ricchezza, sulla povertà, sulle disuguaglianze economiche e sulle disparità salariali. 

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