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A Monteriggioni, Culture Globalist parla di guerra, media e di propaganda

Inserito nel calendario delle attività del comune, la redazione del giornale realizzato dalle studentesse e dagli studenti dell'ateneo senese ha presentato ieri sera filmati e contributi sulle dinamiche comunicative e socio-politiche del conflitto in atto

A Monteriggioni, Culture Globalist parla di guerra, media e di propaganda
Culture Globalist a Monteriggioni
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9 Luglio 2022 - 18.19 Globalist.it


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di Marialaura Baldino

Se in questi giorni il caldo ha dato un po’ di tregua, il perdurante conflitto tra Ucraina e Russia una tregua non l’ha sicuramente avuta. Eppure, con l’arrivo dell’estate, le notizie quotidiane sull’andamento dello scontro sono andate pian piano diminuendo, insieme all’attenzione mediatica mondiale, rischiando di farlo diventare parte della quotidianità. Ma un accadimento simile, con le conseguenze che sta avendo e che avrà, non può e non deve essere dimenticato, anche sotto l’ombrellone. 

Da qui è nata l’esigenza di spolverare un po’ le vicende belliche degli scorsi mesi, facendo luce sulle nuove dinamiche politiche e comunicative instauratesi durante questa guerra. 

È quello che la redazione di Culture Globalist, con la collaborazione di Generation Dispoc, ha cercato di fare ieri sera, venerdì 8 luglio, inserendosi nel calendario delle attività estive del comune di Monteriggioni. Un incontro che corona un semestre in cui questi argomenti sono stati trattati nei  corsi del Dipartimento Dispoc, e in particolare di quelli legati agli insegnamenti di giornalismo e comunicazione. Da qui, l’idea di Maurizio Boldrini di proporre fuori dell’ateneo, in forma divulgativa, i temi oggetto di ricerche e di riflessioni.

In piazza Dante, all’interno del magico castello della Montagnola Senese, i giovani della redazione hanno presentato un intervento dal titolo “La guerra con le armi e la guerra con la propaganda”; un incontro necessario per discutere sulle dinamiche comunicative della guerra, ragionando sugli strumenti – vecchi e nuovi – utilizzati, sulla manipolazione e sulla propaganda, ma anche sul dolore causato e la sua spettacolarizzazione.

L’introduzione è stata di Maurizio Boldrini, giornalista, docente dell’Università di Siena e Direttore di Culture Globalist, accompagnato da Marcello Cecconi, coordinatore organizzativo della testata. A parlare, in apertura, c’erano le immagini e i numeri di questa guerra dilagante, che hanno spinto i commensali presenti nei vari ristoranti in piazza a posare forchette e calici, stupiti di trovarsi di fronte a scene che credevamo ormai lontane da noi. 

Da lì, la platea ha iniziato a riempirsi, curiosa di ascoltare le valutazioni e le analisi sui due indiscussi protagonisti: i due leader, che da febbraio muovono le fila non solo del conflitto ma anche dell’opinione pubblica mondiale. Un susseguirsi di immagini, contornate da musiche irrompenti, che hanno risvegliato l’attenzione e le coscienze del pubblico. 

Poi l’analisi degli strumenti di queste due propagande, con tanto di cellulare alla mano e riferimenti ai costumi linguistici del social dei giovani Tik Tok, seguito dal ruolo dei talk italiani, con l’aggressiva irruenza degli ospiti delle maggiori trasmissioni. 

Un lungo applauso e tanti scambi di opinioni con i presenti in piazza, anche dopo la fine dell’intervento. Una serata di profonde riflessioni ma anche di divertimento e condivisione conclusasi con una lunga tavolata, dove la redazione, i docenti e parte dei presenti all’evento, si sono ritrovati per commentare l’intervento. Una serata rigenerante, come definita dal promotore dell’iniziativa Marco Valenti, docente dell’Unisi, ieri sera presente in veste di assessore al Turismo e promozione locale – Cultura – Sport di Monteriggioni. Nel commentare sui social ieri sera ha scritto: “ Per alcuni aspetti mi è sembrato di tornare molti anni addietro, quando studiare e fare ricerca significava anche trovare spazi di divertimento e di socializzazione, essere amici e stare bene insieme”. 

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