di Lorenzo Lazzeri
Nella continua evoluzione dell’intrattenimento, Amazon Prime Video, (con più 200 milioni di utenti mondiali n.d.r.) sta recentemente introducendo un’altra l’innovazione, il doppiaggio assistito dall’intelligenza artificiale in occasione del rilascio di una selezione di film e serie televisive, ben dodici titoli destinati al mercato latino-americano, scelta sperimentale votata a raggiungere l’obiettivo di ampliare la platea di spettatori, superando le tradizionali barriere linguistiche.
Tra i titoli presenti in questo progetto pilota figurano opere come “El Cid: La Leyenda” (2003), un film d’animazione che narra le gesta dell’eroe spagnolo e “Mi Mamà Lora” (2016), (fonti Amazon Prime Video n.d.r.) che mescola fantasia e realtà in una trama avvincente. La decisione di Amazon si inserisce in un contesto più ampio, dove l’industria dell’intrattenimento sta esplorando le potenzialità dell’intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza degli utenti. Walt Disney (ESPN network), l’altr’anno affermava che già stava esplorando l’uso dell’AI per personalizzare i notiziari; ma anche YouTube, ad esempio, ha fornito funzioni che consentono ai creatori di contenuti di tradurre automaticamente i loro video in più lingue, ampliando così la loro audience e ancora anche Meta sta testando simili strumenti per i suoi Reels.
L’adozione dell’IA nel doppiaggio lascia molti con dubbi e l’amaro in bocca riguardo al futuro dei professionisti del settore. L’Associazione Nazionale Attrici e Attori Doppiatori (ANAD) ha espresso preoccupazione per l’uso indiscriminato di questi strumenti, temendo che possano minare un patrimonio culturale costruito con tanta dedizione e talento. Già in passato, i doppiatori italiani hanno scioperato per denunciare condizioni di lavoro sempre più precarie e adesso temono giustamente questa ombra incombente dell’IA.
Un caso che ha infiammato il dibattito, come un cerino nella benzina, è stato quello del film “Armor” con Sylvester Stallone, in cui la voce del celebre attore è stata riprodotta artificialmente per il mercato francese, utilizzando campionamenti della voce del suo storico doppiatore, Alain Dorval, scomparso nel febbraio 2024. Sul fuoco dell’etica in merito all’uso non autorizzato della voce come dato personale e alle implicazioni legali della sua riproduzione senza consenso esplicito hanno capeggiato anche su giornali oltremanica come thetimes.co.uk
Jeff Bezos (fondatore e presidente esecutivo di Amazon n.d.r.) nonostante abbia lasciato la carica di amministratore delegato, continua a essere coinvolto attivamente nei progetti legati all’IA, riconoscendo le potenzialità di questa tecnologia nel rivoluzionare vari settori, incluso quello dell’intrattenimento con approcci ibridi, che combinano l’efficienza dell’AI e la supervisione di professionisti. Egli prova così a garantire, a suo dire, una qualità elevata, riducendo al contempo i costi e i tempi di produzione; ma la sfida sarà trovare un equilibrio tra l’adozione delle nuove tecnologie e la tutela del patrimonio artistico rappresentato dai doppiatori che hanno dedicato la loro vita a dare voce ai personaggi del cinema e della televisione.