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Alta velocità Napoli-Bari: straordinari ritrovamenti archeologici durante i lavori

Dagli scavi di Rfi tra Acerra, Maddaloni e Solopaca emergono tre necropoli, un villaggio preistorico e una villa romana. Il patrimonio sarà valorizzato con la creazione di nuovi musei.

Alta velocità Napoli-Bari: straordinari ritrovamenti archeologici durante i lavori
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5 Febbraio 2025 - 15.54


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Durante i lavori ancora in corso della linea ferroviaria Alta Velocità Napoli-Bari sono emersi straordinari ritrovamenti, che confermano la ricchezza archeologica del territorio. Tra i siti scoperti, spiccano tre necropoli contenenti circa 9.500 tombe, una villa rustica romana a Solopaca, nel beneventano, e un villaggio dell’età del Rame a Gaudello, con una necropoli contenente 127 sepolture risalenti alle prime comunità agricole. A Ponte, sempre nel beneventano, il santuario ellenistico-romano ha restituito un ricco corredo votivo, che ha permesso di approfondire la conoscenza dei culti religiosi antichi. 

I lavori, che proseguono tra Acerra, Maddaloni e Solopaca, stanno portando alla luce un territorio ricco di testimonianze storiche, grazie anche all’uso di tecnologie avanzate per gli scavi. Negli ultimi dieci anni, l’introduzione di nuove metodologie di indagine ha consentito di scoprire reperti e siti archeologici di grande valore. Tra i vari ritrovamenti la più affascinante è sicuramente un villaggio preistorico rinvenuto quasi nella sua interezza, con capanne di forma ovale scavate su storiche colate laviche. Il territorio è ancora in fase di scavo, ma sono già stati individuati altri villaggi preistorici tra Afragola e Acerra.

Inoltre, sono state rinvenute almeno otto ville romane, tra cui una situata nei pressi dell’attuale centro commerciale “Le Porte di Napoli”. Sono emersi anche resti dell’Acquedotto del Serino a Casalnuovo, che testimoniano la grandezza delle opere idrauliche dell’antichità. In sostanza, è emersa una vera e propria “mini-Pompei” lungo la nuova linea ferroviaria, con siti che coprono un arco temporale che va dalla preistoria al Medioevo.

“Il cantiere della Napoli-Bari ci ha restituito un patrimonio e un livello di conoscenza che altrimenti non avremmo avuto” ha dichiarato Mariano Di Maio, responsabile ambiente e territorio di RFI, durante la presentazione dei ritrovamenti alla stazione Alta Velocità di Afragola. Massimo Comedini, responsabile ambiente, architettura e territorio di Italferr, ha spiegato che la realizzazione di infrastrutture di trasporto su lunghe distanze richiede l’adozione di tecniche d’indagine particolari, differenti da quelle utilizzate in insediamenti produttivi. Le azioni di tutela, infatti, prevedono studi territoriali, approfondimenti e scavi in estensione, con l’obiettivo di valorizzare i reperti attraverso ricostruzioni virtuali, pubblicazioni e la creazione di musei.

“Questo è un territorio straordinario”, ha sottolineato Mariano Nuzzo, Soprintendente Archeologia belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e per le province di Caserta e Benevento. Ciò a conferma che la realizzazione delle infrastrutture è una grande opportunità per il territorio, non solo per la connessione di due importanti città come Napoli e Bari, ma anche per la possibilità di conoscere un patrimonio che altrimenti sarebbe rimasto nascosto.

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