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Una, nessuna, centomila mamme: il monologo di Chiara Francini al Festival

L'attrice toscana catapulta gli spettatori nei pensieri di una donna che riflette sulla maternità. E' la sola via? si chiede, sfidando luoghi comuni e affermando la libertà delle donne sul delicato tema della maternità.

Una, nessuna, centomila mamme: il monologo di Chiara Francini al Festival
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11 Febbraio 2023 - 11.05


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di Irene Perli e Giuseppe Aquaro

Elegante in tutto: dalle battute sagaci ai conduttori all’ironia sulle conduttrici “dive”, elegante quando si veste coi suoi “panni”. Ma è soprattutto nel suo monologo che Chiara Francini decide di mettere in scena una parte di sé, una sua fragilità. L’essere mamma può simboleggiare la fine della giovinezza. Fa un racconto ironico sulle situazioni che si creano quando le donne, tue amiche, rimangono incinte. Con una chiave di lettura più profonda, tra i sogni e le volontà di una mamma nei confronti di un figlio, nei problemi che affronta nel sentirsi utile a qualcosa, la Francini porta in scena un soliloquio dall’aria familiarmente velata di tristezza.

“Penso di essere una donna di merda, perché non so cucinare, non mi sono sposata e non ho avuto figli. E penso che questa voce abbia ragione”, spiega l’attrice. Maternità significa creare una nuova vita, educarla e amarla incondizionatamente. Ma significa anche farsi da parte per coltivare l’amore per il figlio e metterlo al primo posto sempre. Alle donne viene amputato il ruolo (quasi) unico di madri perché così deve essere, un aspetto che non è sempre messo in luce.

Una donna può avere altre volontà e desideri, ma quando quella vocina nella testa suggerisce l’idea di aspettare ad avere figli, un macigno di sensi di colpa le appesantisce il petto, impedendole quasi di respirare. È necessario ricordare che, prima di tutto, le donne sono esseri umani che, come tutti gli altri, hanno diritto di scelta.

“La parte più difficile di fare un figlio” – dice la co-conduttrice – “è immaginarselo a causa di tutte le domande che uno si fa”, e tutte inevitabilmente portano a riposte inconclusive perché il figlio ancora non c’è. Allora la donna entra in un loop infinito, ed è solo quando si ferma che capisce che tutto deriva dall’amore incondizionato che già prova verso l’idea di un figlio. “Io volevo solo che tu fossi fiero di me” – conclude la Francini- “anche se è strano perché tu ancora non ci sei, ma forse è perché tu ci sei sempre stato”.

Può quindi una donna essere madre senza avere figli?

Viviamo nello stigma della famiglia tradizionale, dove la maggior parte della società si lamenta se non si hanno figli. Ecco però che si palesa un lieve contraddizione: se una donna ha intenzione di avere un figlio rischia il posto di lavoro in quanto diventa una spesa aggiuntiva; ma se decide di non averlo allora viene additata come un’arrivista che pensa solo alla carriera. Nessuno si chiede mai che cosa ne pensa la diretta interessata, quali sono i suoi sentimenti.

Chiara Francini ha fatto entrare l’Ariston nei pensieri di tutte le donne che si sentono inadatte, impreparate o semplicemente indisposte ad avere un figlio, facendo capire che ciò non le rende meno capaci di amare, meno donne, meno madri.

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