di Laura Regardi
Il mondo dello spettacolo ha oggi motivo di festeggiare. Una necessaria e desiderata rivoluzione è stata compiuta a beneficio e tutela dei lavoratori dello spettacolo: le commissioni riunite Cultura e Lavoro del Senato hanno approvato il riordino delle disposizioni legislative sullo spettacolo e degli strumenti di sostegno in favore dei lavoratori di settore.
Il Disegno di Legge (DDL) deve ancora passare al vaglio della Camera dei Deputati, ma il Ministro della Cultura Dario Franceschini afferma che il provvedimento è già ”un importante passo avanti per il completamento del nuovo welfare dello spettacolo”. Il ministro ha inoltre ringraziato tutti i gruppi parlamentari “per il contributo e il sostegno che stanno dando a norme fondamentali per assicurare adeguate tutele assistenziali e previdenziali ai lavoratori dello spettacolo e per correggere le numerose storture emerse negli ultimi anni attraverso nuove e ulteriori misure, a partire dall’indennità di discontinuità.”
L’indennità di discontinuità è stata introdotta da un emendamento votato in Commissione Cultura al Senato. Fa parte degli emendamenti alla legge di delega al Governo, presentati dai relatori Roberto Rampi (Pd) e Nunzia Catalfo (M5S). Lo scopo della misura è quello di riconoscere la natura “discontinua” delle professioni creative. E infatti, l’indennità comprenderebbe nei tempi effettivi di lavoro anche i tempi di preparazione, formazione e studio come sue parti fondamentali e integranti, in quanto necessarie per un corretto svolgimento della professione nel mondo dello spettacolo.
Alcuni grandi artisti, con Unita e La Musica che Gira, hanno fatto sentire la loro voce, commentando la notizia. Vittoria Puccini la ritiene “una grande conquista per tutti i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo”; Diodato invece afferma che “riconoscere la discontinuità è un passo importante e deciso verso la reale comprensione di questo lavoro e quindi verso le tutele necessarie”.
Si parla di “passo”, perché il lavoro di tutela, sebbene a buon punto, non è ancora terminato: ”Con l’approvazione del disegno di legge delega sullo spettacolo da parte delle Commissioni Cultura e Lavoro del Senato, le migliaia di professionisti della lirica, della musica, del teatro, del cinema, della danza e di tutte le arti performative potranno contare su nuove garanzie grazie alla riforma del settore. Si tratta dei primi interventi importanti, ma il nostro impegno non si fermerà qui, non deve”, commenta infatti Lucia Borgonzoni, Sottosegretaria di Stato per la Cultura.
Altre novità introdotte dal DDL sono: la riapertura della delega al Governo in materia di riordino delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di spettacolo, la delega al Governo per il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità e per l’introduzione di una indennità di discontinuità, quale indennità strutturale e permanente, quella per i contratti di lavoro nonché per l’equo compenso per i lavoratori autonomi. Ancora, il riconoscimento della professione di agente dello spettacolo dal vivo, il rafforzamento e l’ampliamento delle funzioni dell’Osservatorio dello spettacolo e, per finire, l’istituzione del Tavolo permanente del settore spettacolo.